Quiver with joy “Ghost”, recensione

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Liberi ed istintivi, si chiamano Quiver with joy e muovono le proprie note con calibrate idee ed un accorto spirito descrittivo, pronto ad uscire per le strade di un affollato mercato imbracciando Ghost, debut intenso e ben congeniato in cui la profondità sonica viaggia tra spazio e tempo, narrando impressioni post rock e blues antico, qui mescolate alla dicotomia vita-morte e prima-dopo, trait d’union di una concezione poetica e narrativa.

Ad accogliere l’astante sono le basse ed oppressive sonorità che aprono La notte, in cui si specchiano i QWJ. Ma è solo apparenza, perché, spostati da un marziale drum set, il mondo della band si apre alla dolcezza espressiva di note da calde toniche. Infatti, è proprio la bass line a ridefinire l’emotività occlusa di un brano in grado di raccontare più di ciò che si legge tra lacrime e sangue. La mescolanza di sensazioni diffuse, diluite e reiterate destabilizzano, ma al contempo accolgono lo sguardo dell’ascoltatore raccogliendo così i propri fantasmi per poi raccontarsi su Feel Alright, brano i cui rimandi d’oltreoceano incrociano le polveri di Landscape n°1 , non troppo discosta dalle prime sonorità Ronin. L’impronta tarantiniana si va poi a riformulare con gradita piacevoleza narrativa nella curiosa Naked in the metro, in cui la band apre l’impronta altronica a scratch, spoken word e sampler, stranianti passaggi che si uniscono alle ridondanze alternative di Jenny Dolly e Cross the river, rievocazione vintage mitigata da filtri vocali e improvvise ripartenze.

A chiuder e il disco, oltre alla strumentale Landscape n°2, inquieta e liminare al mondo psichedelico anni’70, è The fall (thoughts), dolce ricamo sonoro in cui la band si avvicina al Tom York più intimista, mostrando il loro lato più incantato.

Un disco innestato tra rimpianti, ricordi e speranze in grado di raccontare diversificate atmosfere talvolta rarefatte, talvolta concrete…
Insomma un’opera convincente ma con un unico neo: una fuorviante cover art che non riesce (forse volutamente) a racchiudere in sé l’anima emozionale restituita da questo onirico debutto.

Tracklist

Tonight
Feel Alright
Ghost
Landscape N.1
Ride My Bed
Naked In The Metro
Jenny Dolly
Landscape N.2
Cross The River
The Fall (Thoughts)