Rihanna – Good Girl Gone Bad

Rihanna - Good Girl Gone Bad

Credo non ci sia da stupirsi, se ultimamente si seguono più i video musicali che i lavori di un artista.

Il riferimento, stavolta, non è per gli uomini ( anche se loro hanno le loro colpe di essere troppo “estetici” e poco artistici ), ma è maggiormente riferito alle donne, le quali si concentrano sempre più sul loro aspetto e meno sui progetti che tentano di elaborare in pochi mesi i loro produttori o collaboratori. L’idea di usare il proprio corpo come garanzia o come protesta, era partita da Madonna: la più furba di tutte. Molti si sono talmente innamorati di quelle curve da capogiro, che sono arrivati fino ad oggi a seguirla, mentre, invece, le artiste del 2000 non durerebbero nemmeno 10 anni. C’è, infatti, un’eccezione che distingue la regina del pop dalle altre: lei aveva e ha ancora talento e nessuno, ormai, è più in grado di dimostrare una cosa simile.

Alcune cantanti sanno unire l’estetica con la voce ( Leona Lewis ), ma altre sanno che il loro successo sarà inversamente proporzionale alla misura del loro vestito: il maggior esempio è Rihanna, la prima cantante delle Barbados ad aver avuto circa quattro singoli al primo posto nella Hit Parade Americana. Il suo ultimo lavoro “Good Girl Gone Bad”, rilasciato nel giugno 2007, è stato come lo scrigno dei desideri: qualsiasi brano uscisse era subito un successo. Il primo singolo, “Umbrella”, il tormentone di un’estate fa, nonostante la sua banalità e ridondanza, è diventato un classico nelle discoteche. Ma mai quanto “Please Don’t Stop The Music”, odiosa canzone che, invece, ha tormentato quest’estate, poiché il successo di Rihanno è ancora un eco che difficilmente tenderà a scomparire.

Il disco nel complesso, non tralascia molto spazio a testi impegnati: la maggior parte delle canzoni si basa sulla ripetizione di qualche monosillaba; l’amore, anche se, a volte, allo stato libero è al centro del discorso; la voglia di ballare fino a l mattino seguente; e infine qualche collaborazione con degli accettabili partner quali Jay-Z e Ne-Yo. Quest’ultimo, grande cantautore R&B duetta con la giovane esordiente, in un duetto niente male, forse il brano migliore dell’album: Hate That I Love You. Soddisfatta delle ottime vendite dell’album, la casa discografica decide di rilasciare un’edizione “Reloaded”, la quale contiene la stessa track list del precedente album, più tre inediti: “Take A Bow”, “If I Never Seen Your Face Again” ( duetto con i Maroon 5 ) & l’ultimo singolo estratta “Disturbia”, il quale sembra condurre Rihanna verso un futuro forse migliore nella composizione della musica e dei testi.

Il disco non presenta imperfezioni tecniche e la voce della cantante risulta sempre pulita e nasale.
Cosa c’è che non va? Tranne qualche canzone, non credo che Rihanna avrebbe avuto lo stesso successo senza Mtv, dove negli ultimi video risulta sempre più come un sex symbol e non come un’artista degna di tale nome. Si afferma, secondo alcune indiscrezioni, che sarà lei la prossima regina del pop e dall’esordio di “Pom De Replay” così sembrava, ovvero una piccola esordiente che ai suoi primi passi crea canzonette orecchiabili, per poi passare a qualcosa di meglio ( c’è anche il fatto che questa nomina, ormai, la si da anche a chi fa una sola canzone per tutta la sua carriera, ma questa è un’altra storia ). Rihanna non è cambiata di una virgola dal suo esordio, o almeno sui testi no di sicuro, poiché la fase adolescenziale l’ha passata di gran lunga. Attenzione: qui non si sta affermando che sia brutto vedere certe cose, altrimenti nemmeno le Pussycat Dolls avrebbero successo, ma si sta solo constatando che è struggente sentire commenti alla radio o alla tv, basati sul nulla, che sostengono la bravura di questa cantante.

Fortunatamente Rihanna non è stupida a tal punto da usare solo la sua bellezza per vendere dischi, infatti a fine agosto detterà insieme ad altre cantanti R&B ( Ferie, Mariah carey, Natasha Bedinfield, ecc ), per una canzone scritta per raccogliere fondi in favore della ricerca sul cancro: Just Stand Up!

Il disco va bene per sentirlo ad una festa sulla spiaggia con gli amici o per una sera in discoteca, ma niente di più. Si sprecherebbero solo soldi. Speriamo solo che il lancio di “Disturbia” apra una nuova era per Rihanna.