Tricarico – Il Bosco Delle Fragole, recensione.

Cd cover.

Non sempre a Sanremo sono i vincitori ad avere il brano migliore. Marco Carta, è riuscito ad essere premiato perché aveva un pubblico ampio di giovani che da Mediaset si sono spostati alla Rai: “La Forza Mia”, è una canzonetta semplice e melodicamente simile ad “Amore Che Prendi, Amore Che Dai” dei Nomadi. Quindi, cosa ha vinto? Decisamente non il brano. Gli altri concorrenti, non possono considerarsi dei vincitori latenti, ma non dimentichiamo che, nella maggior parte dei casi, una canzone buona, può avere comunque successo. Il cantante in questione è difficilmente collocabile in un genere, poiché la sua estrema sensibilità non permette né di etichettarlo, né di renderlo commerciale, o se lo è diventato, raramente lo si è capito. Vinse a Sanremo 2008 il premio della critica “Mia Martini” con “Vita Tranquilla”, in cui parlava della ricerca di qualcosa. Quest’anno pare che l’arca perduta sia stata trovata: Il Bosco Delle Fragole.

In seguito al suo matrimonio, Francesco Tricarico porta alla luce un album che è una sorta di rivoluzione: lontano dalle oscure tematiche autobiografiche e vivo di un’enorme positività. Partendo dalle origini, il cantante Pugliese si era fatto conoscere grazie ad una tragica storia di depressione, resa con tonalità quasi da filastrocca ( Io Sono Francesco ), per poi passare a tematiche meno dure, ma che, in se, trascinavano vari ricordi non belli. Immagini allegoriche rese in titoli quasi sempre brevi, per poi giungere a cercare qualcosa dalla vita ( l’ultimo album d’inediti “Giglio” ) e trovarlo immerso in un bosco di fragole, un luogo favolistico o meno che testimonia una vita matrimoniale felice, dove è importante rimanere se stessi senza pretendere troppo. Ma Tricarico non fu solo questo, scrisse anche due testi per due grandi “Big” della musica italiana quali Adriano Celentano ( La Situazione Non E’ Buona ) e Gianno Morandi ( Un Altro Mondo ).

Parlando dell’album, esteticamente presenta la prevalenza del colore bianco, con il “fronte” decorato da un disegno del bosco delle fragole e un immagine di Francesco. Si dice che la copertina sia una sua creazione. Dietro, dei brani sempre monosillabici, ma non sempre, che seguono un percorso ben preciso senza trascurare il passato. Si parte da “Apparenze”, dove tutto ciò che c’è risulta essere un inganno dei sensi., passando poi al brano di Sanremo, il quale presenta una versione alternativa interamente al femminile. Si continua verso la profonda “Immaginai”, una storia a due voci, le quali vogliono sottolineare la profondità del testo, per viaggiare, in seguito, attraverso un “Mondo Fantastico”, dove una probabile ragazza in questione chiede qualcosa a Tricarico ( Tre ). Da notare, a proposito di quest’ultima, il collegamento con il remake di “Solo Per Te”, che stavolta prende il titolo “Amo”. Procedendo per i “Punti Di Vista” più svariati, senza prendersi troppo sul serio ( Luminosa ), e le preoccupazioni delle madri che ricadono sui figli ( Sole ), si giunge infine alla poetica e brevissima “Marzo”.

Il filo d’Arianna è il matrimonio recente di Tricarico, poiché oltre all’ovvio positivismo, è sempre presente una donna al quale lui si rivolge e alla quale non chiede niente in cambio. Se, però, in questo caso “Il Bosco Delle Fragole” sembra cambiare tematiche e “colore”, non sembra evolvere lo stile di Tricarico, il quale rende uguali, a livello canoro, tutte le canzoni. Musicalmente, l’album sembra avere uno stile sperimentale, con accenni da Vasco Rossi a Celentano, che mischiano il burlesco e il classico, con archi, strumenti a fiato e pianoforte.

Tricarico, ha sbagliato ad andare a Sanremo, poiché, come si è potuto vedere, è stato eliminato subito, non perché non sia bravo, ma perchè difficilmente riesce a raggiungere la folla. I testi di Francesco non sono semplici e richiedono un attenzione particolare che, da un evento televisivo, non è permessa. In base a questo, comprare “Il Bosco Delle Fragole” sarebbe un buon pretesto per rivalutare un personaggio, del nostro panorama musicale, da non sottovalutare.