“Vinyl. Storie di dischi che cambiano la vita”

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“Ci sono frammenti di vinile che ti entrano nelle ossa. E scavano un solco, profondo come una lacrima”.

Il Natale alle porte e… se per caso non sapete ancora cosa regalare, sento di dover suggerire la leggerezza narrativa di Vinyl, piacevole libro edito da Morellini Editore.

Perché?

Prima di esplicitare il perché, preferirei voltare lo sguardo sul “per chi?”
A chi regalare le abbondanti duecento pagine nascoste dietro all’accattivate grafica di copertina curata da Simone Vigna? A tutti coloro che vivono di musica e per la musica, e a tutti coloro che, come dice Francesco Palmisano, sono convinti che è la musica che ascolti a fare la differenza.

L’opera curata da Luca Martini e Gianluca Morozzi presenta ventidue racconti inediti; ventidue Storie di dischi che cambiano la vita, storie narrate con il cuore, la nostalgia, i dubbi, l’ironia e la semplicità. Episodi in cui la vita vera e quella narrata si intrecciano alle note di un mondo lontano dall’abuso inconsulto che oggi molti esercitano attorno alla musica fluida. Infatti, ogni pagina di questo gradevole collage narrativo sembra trasudare nostalgia di un mondo a tratti lontano, in cui la musica aveva una reale centralità emotiva, ben diversa dall’uso distrattivo e distratto con cui le nuove generazioni ascoltano.

L’opera, spingendo su sentieri diversificati, offre un piacevole pattern emozionale, in cui il surrealismo letterario di Daniela Bortolotti si affianca alla Parigi di Massimo Cotto, al destino grunge di Alen Grana, sino alla metaforizzazione di un riuscito abbraccio tra passato e presente. Un incontro sviluppato nel nome di dischi da cui nascono storie o in cui terminano storie che giungono ad una conclusione perfetta quando ci si rende conto che noi tutti pensiamo di scegliere la musica, ma è lei a scegliere noi.