Vomit the soul

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Dopo aver perso la testa per gli Embryonic Depravity e per le 1000 porte degli Infested, il trait d’union con il brutal continua nel segno di Andrea Anghileri, il quale, dopo essere apparso sulle pagine di Music on tnt in qualità di patron della portentosa Permeated Records, torna tra le nostre righe in qualità di abile e veloce bassista dei lombardi Vomit the Soul.

L’astrattismo virulento di “Apostles of Inexpression”, appare come una sorta di compendio Brutal Death metal, assiepato attorno a concitazione senza troppi compromessi e neo-classiscismi musicali a tratti disumani e selvaggi. I clichè del genere ci sono tutti in bella mostra, appilati sopra un impiantistica varia e tecnica, capace di evitare una ridondanza di suoni metal. L’inespressività del titolo non riguarda certo le 8 tracce taglienti che si celano dietro alla splendida cover art tecnofantasy. Il disco suona piuttosto bene, non solo dal punto di vista sonoro, ma anche grazie ad un lavoro di mixaggio, post produzione e armonizzazione davvero attento, in grado di mescere i congegni sonori senza perdere pulizia e immediatezza. Grande merito sembra essere dovuto alla ormai leggendaria http://www.uniqueleader.com/, label dal letale rooster e al 16th cellar studios di Roma.

“Apostles of Inexpression”, appare sin dal primo ascolto un’opera dal peso specifico ben calibrato, per ovvietà di cose molto più incisivo e maturo rispetto al debut album, soprattutto dal punto di vista del songwriting, che, da come si percepisce dalla semplice lettura dei titoli, appartiene ad un area compositiva che va ben oltre il gore.

L’album inizia con i migliori auspici di “Prototypes of Values’ Incarnation”, aurea soffocante di meticolosa arte musicale, groove possente con livelli esecutivi davvero notevoli. La voce Massimo “Max” Santarelli non deborda oltre il limite disponendosi su linee variabili ed echi sonori tanto angoscianti quanto tormentati. La linea distorta manca forse di un blast beat più deciso, ma l’incipit dell’opera seconda vale di per sé il prezzo (modico) dell’album. Il rischio, dopo una partenza di siffatta caratura è quello di veder perdere forza, dissipando tra gli allori i percorsi narrativi, ma forse questo non è il caso di “Apostles of Inexpression”, Testimonianza ne è il gorgorotico growling di “Overcrowd” mescolato a sapienza ad acuti chittaristici e reminiscenze grind, oppure la tiratissima titletrack, sventrante, grazie anche ad un guitar work tecnico e al contempo genuino. Spesso le caratteristiche compositive della band rinvengono attraverso sonorità cupe dall’ondulatorio andamento, quasi mai lineare e costante; esempio gustoso di quest’arte tutt’altro che omologata è “Unrecognized Elements Presence” piccolo monile intarsiato da nereggiante asperità.

Insomma un disco degno del miglior brutal, attento e mai banale, adatto a contenere anime ben diversificate e piuttosto lontane dalle pericolose banalità del caso.

Tracklist

1. Prototypes of Values’ Incarnation
2. Self Perception Veil
3. Extirpated From Absurdity
4. Overcrowd
5. Apostles of Inexpression
6. Unrecognized Elements Presence
7. Decay of an Inviolable Dogma
8. Inconsistent Delta

Tour

15 mag 2010 20.00
TATTOO DEATH FEST 2010 – AREA 51 Quinto Stampi/Rozzano (MI), Milano
10 giu 2010 13.00
DEATH FEAST OPEN AIR 2010 FLUGHAFEN SCHWARZE HEIDE HUNZE
11 giu 2010 13.00
DEATH FEAST OPEN AIR 2010 FLUGHAFEN SCHWARZE HEIDE HUNZE
12 giu 2010 13.00
DEATH FEAST OPEN AIR 2010 FLUGHAFEN SCHWARZE HEIDE HUNZE
1 ott 2010 18.00
Zuckerfabrik – NOT DEAD YET Fest 5 Frankenthal – Rheinland-Pfalz, Rheinland-Pfalz

Intervista

Vista la ghiotta occasione, Music on tnt ha avuto il piacere di intervistare Andrea Anghileri, nodo cruciale della Permeated Record e respiro vitale dei Vomit the soul.

Se mi posso permettere…dopo 30 anni di metal posso dire che la Permeated Records ad oggi rappresenta una delle più felici realtà nel panorama metal, quindi è per me un onore ed un onere piacevole sottoporti ad una breve intervista in doppia veste, quella di Vomit the soul member e quella di patron della Permeated Rec.

Raccontaci brevemente come, quando e perché della Permeated?

La Permeated nasce dopo che i Vomit The Soul hanno dato alle stampe il primo mini cd “Human Insanity”, con il quale abbiamo capito come poteva funzionare una piccola label, stampare un cd, promuoverlo, venderlo eccetera. È nata questa esigenza perchè volevamo dire la nostra sul panorama estremo internazionale, avevamo da dire ed eravamo convinti di creare un’etichetta fresca, nuova, con releases moderne e sempre ad alto livello, con buoni suoni, ottime grafiche, riuscire a portare alla luce tante ottime bands che fanno un genere che ha poco da inventare. La nostra prima produzione Wargore “Decadence of benevolence” ha avuto questo intento… il disco ha avuto un ottimo riscontro, e la band ha acquisito popolarità nell’underground pur non facendo concerti, poiché il gruppo si era dovuto dividere tra Padova e Milano,.

Un etichetta brutal come la vostra decide il proprio roster? Quali sono i parametri di scelta?

Sono tanti i parametri di scelta, li abbiamo dovuti ridimensionare, in base alle vendite delle varie releases, alcuni cd hanno venduto bene altri per nulla. Ci siamo accorti che “il nostro campo” è il brutal death

Ottimi prodotti e prezzi bassi, come riuscite nel miracolo?

E’ assolutamente impossibile, infatti non ci guadagnamo una lira:)

Quali sono le prossime novità per la Permeated?

A breve stamperemo delle nuove felpe ai Vomit The Soul, mentre quest’estate c’è in programma una nuova brutalissima release, gli spagnoli Gory Delivery – http://www.myspace.com/gorydelivery

Oggi chi sono i fans del brutal?A chi si rivolge al Permeated?

Purtroppo il nostro lavoro “reale” ci sta portando via sempre più tempo, per cui siamo sempre meno presenti ai concerti… quando ci andiamo però rivediamo sempre le stesse brutte facce:) Credo che bene o male siamo sempre gli stessi un po’ più vecchi, il ricambio lo vedo poco e il trend del brutal core (o come si chiama), se non è già finito, finirà ben presto!

Passiamo al tuo alter ego…quello di Vomit the soul, quanto c’è dei Cannibal corpse?

A parte il nome preso da una loro canzone e il genere musicale penso nulla!

La bellezza della cover art (che accomuna un po’ tutto il vostro rooster) nel mondo metal ha da sempre avuto un enorme importanza. Come nasce la cover art di “Aposles of inexpression”?

La cover nasce dalla collaborazione con Marco Hasmann, che ha firmato la nostra e quella delle nostre ultime produzioni Permeated. Gli apostoli che vedi rappresentano l’uomo moderno che, esaurendo le proprie energie in corsa verso l’egoismo, rimane senza risorse per esprimersi. I tre soggetti presenti sulla copertina del disco rappresentano metaforicamente questo concetto: sono bendati con fasce che tolgono la possibilità di esprimersi, di raccontare ciò che gli occhi che hanno visto.

Dopo dieci anni di carriera come sono cambiati i Vomit the soul?

Musicalmente sento di poter dire che siamo evoluti parecchio, verso una strada che sono orgoglioso di dire “tutta nostra”, altri gruppi che stanno facendo quello che facciamo noi non ce ne sono. Quindi il nostro obbiettivo ovvero avere una propria identità, personalità , all’interno di un genere così saturo, è stato centrato! Per il resto siamo diventati un po’ più noiosi:) nel senso che purtroppo vivendo la musica nei ritagli di tempo che sono sempre di meno, dobbiamo programmare e decidere tutto nei minimi dettagli! Quando dici 10 anni di carriera (anche carriera forse è una parola grossa:)) mi fai emozionare, perchè sono veramente parecchi!

Rispetto a “Portraits of inhuman abomination” ritrovo una maggior capacità compositiva e un perfezionamento (inevitabele forse) tecnico. Cosa, con il senno di poi cambiereste nell’utima fatica?

Ancora non cambierei nulla… è passato diverso tempo da quando siamo usciti dallo studio con il disco in mano, eppure secondo me è ancora una bomba! L’unica cosa che non è venuta come speravo è la cover, che è stata stampata troppo scura sul libretto!

Quanto è importante e quanto è difficile in Italia operare live per band brutal style?

In Italia è difficile suonare per tutti i generi, per il brutal ancora di più. Sinceramente noi da tempo non corriamo dietro alle date in Italia, visto che l’afflusso e la risposta del pubblico non sono mai esagerate. Spero che la situazione possa migliorare!

…e se i Vomit the soul fossero nati 20 anni fa in Florida?

Avresti dovuto farmi l’intervista in inglese ma io avrei risposto con incomprensibili slang americani

Come è nato l’incontro con la Unique Leader records?

Conoscevamo già Erik della Unique Leader, abbiamo avuto a che fare per Permeated Records… da tempo non eravamo più in contatto, e gli abbiamo mandato un nostro promo.. a lui è piaciuto e la sua proposta è stata più interessante di altre, ed eccoci qua!

E qui finisce la nostra intervista…con la promessa che ben si ritornerà a parlare di Permeated Records e di buon sano Brutal Death Metal