Zuin – Per tutti questi anni. Recensione ed intervista.

Cd cover

Esce “Per tutti questi anni” il primo disco del cantautore milanese Massimo Zuin che in arte si firma ZUIN. Ed è un disco che proviene da quel rock inteso come sobborgo di periferia, per niente ostico e ruvido ma che invece è ben plasmato dalla dolcezza del pop nostrano. Ed infatti i suoni di questo lavoro giocano in bilico con queste due facce e dal ferro che sa di istinto con un attimo si trasformano in dolci melodie dal peso poetico e intimista. Ed è così che lo spazio tra la prima canzone “Fantasmi” e la finissima chiusura di “Bianco” si passa nel limbo di “Monza Saronno”… e attorno c’è un mondo che danza e fluttua tra la rabbia e il romanticismo. Un bel disco di canzoni italiane. Un resoconto di vita.

“Per tutti questi anni”: un titolo manifesto per la tua vita o per la vita di tutti noi?
È un manifesto della mia vita, della vita di un ragazzo comune che vive di emozioni, paure, sogni in maniera sincera e quindi di conseguenza un manifesto per tutti quelli che vivono la vita con la medesima sincerità.

Dunque restando sul tema: è un disco sociale o un disco personale?
È assolutamente un disco personale, un disco che scava nel profondo per esorcizzare e ripartire con una nuova consapevolezza.

Il nuovo video è “Credimi”. Il momento più sentito del disco… almeno così mi arriva. Che ne dici?
Credimi è una canzone che parla del divorzio dei miei genitori, della sensazione di vivere tra due case, tra due persone che ami in ugual modo, è stato un momento segnante della mia vita e che probabilmente andava urlato esattamente in questa maniera.

Da poco padre. Dunque ti chiedo: che questo disco è servito come una sorta di lascia passare per divenire “altro”? Ho come l’impressione che sia un lavoro di confessioni…
Probabilmente lo è, ovviamente non è stato calcolato, penso che le cose succedano seguite da un flusso naturale, probabilmente in questo momento si è inanellato tutto per portarmi a vivere esperienze nuove di crescita, personale e artistica.

A chiudere: cantautore oggi. Che senso ha vista la medianicità con cui dobbiamo confrontarci?
Sai per me fare musica è una cosa vitale, mi fa stare bene a prescindere dalle mode attuali, lo faccio perché è quello che mi piace fare.