Baustelle Live in La Spezia

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Il centro culturale giovanile multimediale Dalmatia Ruggero, si nasconde tra le vie prossime alla stazione di Spezia, a pochi chilometri dalla terra natia dei Baustelle. Grazie alla collaborazione degli organizzatori, Music-on-tnt ha potuto assistere al live di una delle band rivelazione di quest’anno.

Il molto atteso concerto si svolge tra le nere pareti della nuovissima struttura polifunzionale, attrezzata per ricevere l’onere dell’impatto sonoro della band; purtroppo però, nonostante un impianto che sembra essere di buona fattura, a tratti le parole di Francesco e Rachele si perdono, arrivando talvolta confuse alle orecchie di chi poco conosce gli eleganti testi del gruppo toscano. Il sestetto sale sul palcoscenico attorno alle 22 calzando completi scuri, quasi a volersi confondere con la tranquillizzante oscurità. Timidamente ecco le prime note, quelle di “Cronaca nera”, track d’avvio anche dell’incantevole “Malavita”. Proprio dall’ultima fatica sono estratti la maggior parte dei brani in scaletta, che in maniera serrata propone “I provinciali” e la bislacca storia di “Sergio”, durante la quale i giochi di luce danzano come fosfeni in consonanza con la posata schizofrenia della armoniosa lirica. Le voci del frontman alla chitarra e di Rachele alle tastiere, si alternano sapientemente tra backvoice, controcanti e prime linee, attraverso le narrazioni di “A vita bassa”, “Revolver” e la toccante storia del ghettizzato clochard “Il corvo Joe”, interpretata con pathos e diligenza. Durante la performance però è tanto innegabile qualche sbavatura di tonalità, quanto la qualità di una band che perseguendo un sound da “anni di piombo”, riesce a profondere un’eccentricità che va ben oltre dell’aspetto brit-pop che pervade le loro vesti.

Il viaggio dei Baustelle prosegue in un succedersi di brani estratti dal passato dell’ensemble musicale di Montepulciano, come “La canzone del riformatorio”, intimistica cantica dai toni cupi e la conclusiva “Le vacanze dell’83”. Il suasivo concerto è completato da un’esemplare rappresentazione di “Per una bambola” cover di Patty Pravo e dalla track più applaudita dal pubblico presente “La guerra è Finita” che ha tanto le fattezze di un vero e proprio inno generazionale.