Black metal oltre le tenebre

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Una crepuscolare e (in)quieta foresta nordica, stilizzata nei suoi contorni chiaroscuri, si contrappone al puro e chiaro impatto del candido bianco. Un semplice abbracciarsi tra luci ed ombre, un connubio in cui i chiarori della natura avvolgente si affiancano alle ombre delle tenebre.

Le tipiche tematiche portanti del Black Metal sembrano apparire (d’impatto) sulla tanto semplice quanto convincente cover art, introduzione grafica ad un volume che riesce ad andare ben oltre il Norwegian Lord of Chaos, ponendo attenzione ad un interessante sviluppo nero-centrico, reale protagonista della stessa copertina, in cui inizia a trapelare un mondo capovolto, metafora del simbolismo fondante del genere.

Il libro, edito da Arcana Edizioni, assolve con brillantezza l’intento di disegnare precisi contorni di un genere ancora considerabile di nicchia, riuscendo a trascendere dalla realtà nordica, ancora oggi da molti considerata l’unico terreno fertile in cui il BM può crescere. Infatti le pagine dell’opera arrivano a raccontare eventi distanti da Oslo, proprio attraverso la voce dei protagonisti grazie ai quali si arriva ad analizzare (inevitabilmente) la realtà dell’Hellvate, senza dimenticare altre realtà artistiche come quelle legate al cosiddetto Usbm.

Il libro ha la capacità di ergersi a trattato filosofico e filologico, in primis grazie all’interessante parallelismo concettuale con il pensiero di Ralph Waldo Emerson ed Henry David Thoreau, ed in secondo luogo investigando sul come e sul perché (per i più) il black metal appaia la cuspide ultima dell’extreme music. Tra le pagine, il lettore si troverà ad affrontare le stimolanti trattazioni del vuoto aptico e delle sui ipotetici livelli di intensità, offrendo uno sguardo insolito ed approfondito, grazie ad un approccio asettico e tutt’altro che emozionale. Uno splendido collage di saggi realizzati da Nick Richardson, Lousi Pattinson, Nathan Biok e molti altri, pronti a fornire curiosi passaggi interposti tra il black metal iperboreo e trascendente.

A completare l’opera ci pensano poi le brevi trattazioni relative alla filosofia estetica del black metal e la strana dicotomia tra nichilismo e (ri)nichilismo, dedito ad un approccio caratterialmente misantropo e desertico.

Insomma… un libro che può regalare uno sguardo socio-antropologico differente dalla semplice concettualità della cronaca, tra centinaia di immagine, fanzine e monicker, specifiche essenziali per un analisi sviscerata in ogni sua sfumatura di nero, pronta a condurci all’estremità di quella croce riversa.