I Maiali “cVlto”, recension

Dietro una work art ben definita attorno a un coraggioso atto blasfemo, si celano I Maiali, band piacevolmente deviante, in grado di disegnare strutture inattese,  ospitando sensazioni poste tra alternative anni 90 e HC estremizzato.

 

Una sonorità spigolosa e urlante, che non risparmia nulla a nessuno, proprio come dimostra il sound tirato di Ave, pronta a mostrare la via della band capitolina, per certi versi non troppo discosta da attuazioni Kuntz; vi basterà ascoltare Demoni e Altari, in cui noise e l’ossessività armonica perseguono un’idea posta in evidenza da Danza come Manson, traccia dalle direttrici perfette. L’album oscuro e nereggiante sembra offrire uno sguardo deciso, in cui la voce rabbiosa e urlante di Francesco Foschini trova il suo apice emozionale tra le colline sonore della titletrack, impeccabile e granulare composizione.

 

 

Prodotto da Phil Liar di Monolith Recording Studio, l’opera riesce a trainare l’ascoltatore in un vortice dissacrante e deviante, ponendosi su di un piano narrativo scomodo e a tratti teatralizzato (Carne), in cui gli ipnotici filtri vocali e si offrono a distanze musicali ben congeniate, proprio come dimostra INRI che, pur non avendo la forma espressiva dei Sarcofago, carica buone note, qui piacevolmente appesantite da un songwriting ricco di livore e linee noise.

A chiudere la nuova Release ODR sono infine il rumorismo malcelato di Heil e la follia ragionata di Abbandono, che non potrà deludere chi in passato ha apprezzato Cristiano Godano.

 

 

Tracklist:

 

  1. Ave
  2. Demone
  3. Altari
  4. Danza come Manson
  5. Cvlto
  6. Carne
  7. INRI
  8. Heil
  9. Abbandono
  10. X