La Griffe “Hypno-pop”, recensione

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Partiti da una realtà“controversa” oramai perduta, i La griffe, arrivano finalmente all’esordio discografico con un EP in grado di mutuare riverberi electrohouse verso strade popolari, formulando un disincantato approccio filmico, ricco di sovrastrutture emozionali.

Tutto ha inizio nelle lande desertiche di un incipit legato ad un narrato enunciato da barre, qui inquinate da un pop calmierante ed un pattern minimale, ipnotico, reiterato e sintetico. Un piacevole habitat penalizzato dall’invasività di un inciso che deprezza l’ottima impostazione strutturale di un brano che avrebbe potuto raggiungere sonorità più aspre per nobilitarsi. Ma, d’altra parte, il concetto popular appare inevitabile sin dagli intenti iniziali.

Il sentiero del duo capitolino muta (però) forma trovando convinzione e giusta alchimia nella sintetica ed onirica Where are you going?, impeccabile ricamo espressivo in grado di raccontare non solo attraverso il songwriting, ma anche e soprattutto mediante il metodico battito armonico, che avvolge il pindarico volo di una tra le tracce più interessanti dell’extended played. Proprio da questo equilibrio suggestivo, posto tra elettronica e visionarietà, emerge poi l’Altrove, scenografia nutrita da passaggi easy, ricordi eighties e incroci spigolosi, in grado di rideterminare diversificati punti di partenza.

A complementare le sensazioni hypno ci pensano, infine, la radiofonica Suoni e la magnifica Non ti girare, che vale da sola il prezzo che si paga per entrare nella realtà parallela del combo. Infatti, proprio i giochi organici del tappeto techno offrono una straordinaria ambientazione pseudo distopica, in cui perdersi alla ricerca di ossigeno puro.

Ora non ci resta che aspettare il grande passo dei La griffe, perché ormai alea iacta est.

Tracklist

1. Deserto
2. Where are you going?
3. Altrove
4. Suoni
5. Non ti girare (remix Max Stanzione & Max Crisafulli)