Mondomarcio Cose dell’altro mondo, recensione

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Sembra ieri quando, ascoltando passivamente la radio in Fm, incontrai Mondomarcio. Allora di lui mi convinse il metodo d’approccio espressivo, figlio della necessità di trovare qualcosa di nuovo in una realtà che spesso finiva per piegarsi su di sé in maniera banale e superficiale. Infatti, se già l’esordio di Mondo Marcio riuscì a convincermi per un sottile ed intrigante livello intratestuale superiore alla scena di allora, i miei dubbi risultarono svaniti con il semplice ascolto di Dentro una scatola, ad oggi ancora uno dei migliori pezzi di questa ondata nu-rap.

Dopo qualche anno di abbandono, pochi mesi addietro ho deciso di affacciarmi nuovamente a questo music style, per verificare come sia mutata in questo ultimo lustro il rap italiano; cosi, senza troppe attese, mi ritrovo un Gian Marco Marcello più maturo e meno sicuro di sé, piacevolmente mutato, non solo nella modalità espressiva, ma anche e soprattutto a livello di songwriting, che giunge senza difficoltà ad espressioni artistiche meno banali di ciò che un profano può attendersi.

Rimangono provocazioni necessarie, explicit content e gergo giovanilistico, che appartengono alla concettualità dello slang che si fonde ad una buona dose di ironia (la motosega di Salmo può riuscire a rendere calvo Caparezza?) e citazioni colte di un mondo rap di prima generazione, proprio come accade con la perfetta Fight rap, in cui il riff heavy ci porta al mondo dei Body Count citato tra i cambi di direzione di Band, in featuring con Vacca, preso in prestito dalla crew milanese Voodoo Smokers Familia. Proprio i featuring appaiono l’anima di questo disco, figlio di una fitta rete sinergica che porta sui solchi digitali una serie infinita di amici B boy. Non mancano di certo stilemi sintetici ( Come me), ritmiche vintage (Tra le stelle), né divertite spezie rock, con cui giocano J-Ax e Rido (Kilo).

Il disco, pur nascondendo tracce meno a fuoco come Chi temo di più e l’eccesso easy di Quando tutto accade, nel suo complesso si presenta come un lavoro che convince e vince la sua piccola sfida al passato. Ad appoggiare questa teoria appaiono il grottesco andamento di Conosci il tuo nemico, in collaborazione con Caparezza, e il raggae style di Cose d’altro Mondo, in cui emerge lo scratch di Bassi Maestro.

Un disco in cui come di consueto l’autore rappa ciò che vede attorno al suo micro cosmo, tra visioni passatiste e analisi contemporanee che non hanno paura di (non) radicalizzarsi su binari rigidi e paralleli(Spalle al muro). Un’opera che non riesce a fossilizzarsi proprio grazie alla voglia espressiva di questo giovane rapper, che ottiene melanconiche ballad (Troppo lontano) e giochi musicali dall’orizzonte poco definito (Senza Cuore).

Insomma…se volete avvicinarvi al genere questo Cose dell’altro mondo è ( a parer mio) il sentiero più indicato da intraprendere, se invece già vivete di Hip Hop…inseguendo la mia battaglia contro la musica liquida… non avrei nessun dubbio nel consigliarvi l’acquisto!

Tracklist

1. Senza Cuore
2. Primo Interludio
3. Chi Temo Di Più feat. Danti
4. Kilo feat. J-Ax e Rido
5. Cose Dell’Altro Mondo (Scratch di Bassi Maestro)
6. Come Me feat. Danti
7. Conosci Il Tuo Nemico feat. Caparezza
8. Troppo lontano
9. Quando Tutto Cade feat. Killacat
10. Secondo Interludio
11. Fight Rap
12. Bang! feat. Vacca
13. Tra Le Stelle feat. Emis Killa
14. I Miei Motivi feat. Bassi Maestro
15. Se Solo Fossi Qui
16. Spalle Al Muro feat. Strano