Tommaso Talarico – Viandanti, intervista.

cd cover

Tommaso Talarico: la canzone leggera e d’autore

Un lavoro certosino di tradizione e di molti delicatissimi fuori pista estetici assai eleganti e curati in modo pregiato. Si intitola “Viandanti (Canzoni da un tempo distante)” il primo disco ufficiale del cantautore calabrese Tommaso Talarico che pubblica con RadiciMusic di Firenze questo lavoro di 11 inediti lanciato e anticipato in rete dal singolo “Il tempo delle favole” di cui abbiamo anche un bel video clip ufficiale che lo racconta. Canzone leggera per quanto riguarda le strutture e la scrittura che si riempie di cliché stilistici e di soluzioni assai riconoscibili e intelligenti. Su queste il nostro gioca di attualità e ispirazione personale, su queste fa correre la sua vita e le sue sensazioni attraverso melodie fruibili, snelle e ben ragionate. I fuori pista stilistici dicevamo: brani come “Eolie” o “Sud” (quest’ultima forse troppo di Silvestriana maniera) sono due grandi gioielli che eludono la strada maestro di questo disco e tracciano una loro identità assai intelligente e precisa. Addirittura ci verrebbe da dire: e se tutto il disco avesse avuto questa impronta? Come opera prima devo dire che c’è una bella fetta di carne sul fuoco.

Inizierei dal titolo assai interessante: il tempo è distante secondo quanto dici e non lontano. Come mai?
Devo ammettere che questa tua domanda mi spiazza. Ho chiesto a me stesso come mai abbia  scelto ” distante ” e non “lontano”. Potrei dirti che “lontano” mi dà l’idea di qualcosa che è passato definitivamente, mentre “distante” mi fa pensare a un tempo andato ma ancora vivo, come la luce delle stelle che possiamo ammirare, partita milioni di anni fa. Credo che queste canzoni abbiano molto da dire e raccontare, ecco perché “distante”. Più probabilmente però è solo perché suonava meglio!

E poi la parola “Viandante” ricorre. Non siamo pellegrini ma siamo viandanti… come mai?
Il pellegrino, secondo la mia visione, è colui che già all’inizio del viaggio sa che avrà un approdo, si può dire che conosce la sua meta. Non è così per il viandante. Nel libretto ho inserito i versi di una splendida poesia di Antonio Machado, “Caminante”, che in un punto recita ” Viandante, sono le tue orme il sentiero e niente più; viandante, non esiste il sentiero, il sentiero si fa camminando”. Il senso è tutto qui, ciascuno costruisce il suo viaggio, la sua esperienza, da sé. Vale sia per  personaggi che vivono nelle mie canzoni, sia per me. 

La canzone d’autore di Tommaso Talarico è classica, assai fedele a stilemi che hanno scritto pagine importanti della nostra tradizione. Sei d’accordo? E se si, cosa ti ha spinto verso questa scelta piuttosto che cercare “il futuro”?
Sono d’accordo solamente in parte. Le canzoni contenute in questo album sono molto diverse tra loro, ci sono senz’altro riferimenti chiari alla canzone d’autore, al pop, al rock, al jazz e in parte al blues. Senz’altro questi sono generi “classici”, di derivazione americana, se è questo che intendi. Probabilmente una parte di me aveva bisogno di un punto di partenza sicuro, ma quando nasce una canzone non mi pongo il problema se sia classica o meno, deve solo piacermi. Se dopo tre giorni funziona ancora ,allora ci lavoro su. Rispetto alla seconda parte della tua domanda, posso dire che se solo sapessi dove va il futuro, e cosa significhi cercare il futuro nell’ambito della canzone, senza dubbio mi metterei sulle sue tracce. Mi sento contemporaneo, provo a fare quello che mi piace nel modo in cui mi penso mi riesca meglio. Magari nel prossimo disco cercherò forme espressive diverse, sono curioso di natura e probabilmente sarà così. 

Il primo video è “Il tempo delle favole” in cui la protagonista è ovviamente Alice. Ma come mai questo video è di circa 2 anni fa? Come mai questo tempo in “silenzio”?
Quando ho deciso di girare il video de ” Il tempo delle favole”, prevedevo che il disco sarebbe uscito prima. Per una serie di circostanze questo non è accaduto. Credo che in ogni caso avrei fatto uscire il video ugualmente, solo per divertimento e “per vedere l’effetto che fa”, come cantava Jannacci, e fondamentalmente perché ero impaziente . So perfettamente che dal punto di vista della promozione è un errore lasciar passare tanto tempo, ma ho preferito assecondare l’istinto del momento. 

Ci fanno notare come nella bellissima “Eolie” c’è la citazione, se così possiamo dire, a Tenco. Che significati particolari ci sono dietro? Oppure frutto di una casualità?
È vero. Quando ho scritto “Eolie” mi sono accorto subito che nel tema musicale che precede il cantato, avevo seguito alcune note che richiamano Tenco. Mi sono detto “è una casualità”, però poi mi sono convinto di no, certe cose devono avere per forza un significato. Una parte di me voleva rendere un omaggio a quell’immenso artista che è stato Luigi Tenco. Quindi posso riassumere : è una casualità piena di significato. 

Il prossimo video? Qualcosa in programma?
Ho elaborato alcune idee interessanti per un nuovo video, ma ancora siamo in fase embrionale.
Inoltre c’è un pezzo nuovo, non inserito nel disco, che non intenzione di tenere chiuso in un cassetto a lungo, perché è molto forte. 
Vedremo.