FM Dawn – The Weeknd – Recensione album

The Weekend FM Dawn preludio

La parabola della celebrità di The Weeknd sta salendo vertiginosamente album dopo album.

Il suo R. & B. condito di trap, hip hop e pop si sta lentamente spostando verso quest’ultimo versante. Il suo ultimo lavoro del 2020 After hours è stato un successo internazionale che non è passato inosservato, anzi ha marcato il territorio delle radio e degli streaming. Soprattutto sono i suoi singoli più marcatamente vintage: Blinding lights, In your eyes, Save your tears, che rimandano sfacciatamente agli anni 80, ad aver sfondato.

Alla luce di questo il nostro Abel Tesfaye ha pensato bene di cavalcare questa onda “revisionista” incidendo un disco (uscirà in formato fisico a fine gennaio, ma è già disponibile sulle varie piattaforme) che riproponesse a modo suo e in maniera ancora più continua lo stile di Michael Jackson e i suoi seguaci. Con questo non voglio dire che sia un clone, anzi, il ragazzo ha stoffa e ha modernizzato alla grande quel sound rendendolo attuale.

FM Dawn – analisi dell’album

L’album è una sorta di racconto radiofonico la cui voce di fondo è affidata niente meno che a Jim Carrey, sorta di dj della notte e dell’oscurità. E in effetti i brani si prestano alla grande ad un ascolto “post tramonto” (magari in auto o in locali con la giusta atmosfera) un po’ come nei lavori precedenti. Dovendo scegliere i pezzi più incisivi credo che il singolo già uscito da tempo Take my breath sia il giusto apripista perché coerente con quanto si andrà ad ascoltare nel seguito dell’LP. Ritmi essenzialmente dance, melodie radiofoniche dal gancio immediato proprio come accadeva alla grande nella decade di riferimento sopra citata.

Non ho la palla di vetro, ma ci sono alcuni episodi che già al primo ascolto fanno capire il loro potenziale artistico che nel caso di The Weeknd comporta anche quello commerciale.

Gasoline, ad esempio, si distingue per l’intonazione dell’autore che gioca un po’ con la sua versatile voce tanto da renderla parzialmente meno riconoscibile.

Sacrifice, nuovo singolo, è un successo annunciato, col suo ritmo funky sincopato sotto una miriade di tastiere e un ritornello magnetico.

Out of time – ballata che più di tutte ricorda quelle magiche di Jackson ai tempi dell’album Thriller – non a caso segue una sorta di mini-intervista di Quincy Jones (come inserita programma radiofonico a supporto del concept) che di quell’artista è stato il grande mentore.

How do I make you love me? parte come ballata, ma si carica di energia progressivamente ed è certamente un’altra potenziale hit.

La mia preferita in assoluto dell’album è Less than zero nel finale: una canzone che sinceramente mi ha spiazzato per la sua straordinaria melodia e che nel 2022 sono certo mi accompagnerà. Abel Tesfaye è un grande artista e FM Dawn, sono certo, consacrerà definitivamente la sua già incredibile carriera.