Aneurisma: rabbia e grunge per il loro esordio

Ed è esattamente così: rabbia e grunge sono gli ingredienti portanti di questo esordio che sembra provenire da un tempo orami lontano, figlio di altre terre e di promesse sognate. Sono gli abruzzesi Aneurisma, band di fresca definizione che dopo diversi singoli – ultimo in ordine di apparizione segnaliamo “Come Undone” in cui svetta la featuring dei californiani Rotten Apple – pubblicano questo primo lavoro dal titolo “Inside my Rage”. I cliché del genere sono ampiamente accolti e anche una (finalmente) mancanza di elettronica determinante e condizionante. Si torna a suonare e si torna a celebrare senza filtri le proprie emozioni.

Esce “Inside my rage” e noi della vecchia guardia restiamo affascinati dalla nostalgia di tante cose assai famose. Da dove viene il suono degli Aneurisma?
Il suono degli Aneurisma nasce da tutta la musica che ha influenzato la nostra vita: dai CD ascoltati fino a che il lettore non era più in grado di leggerli, dai tanti concerti vissuti in mezzo alla folla, sudati e a petto nudo ,dal buono e sano rock anni 90 che, inutile nasconderlo, ci ha influenzato tanto, da lui traiamo ispirazione cercando sempre sonorità nuove e sconosciute.

E poi questo moniker… violento come certi passaggi del disco direi…
È nel nostro DNA alzare il muro del suono, per poi sterzare rapidamente creando ambienti diversi nello stesso pezzo che cercano di accendere emozioni diverse. Non userei però la parola “violento”, ci piace di più “spregiudicato” forse, sempre però cercando di trasmettere un suono vero, il più vicino possibile a ciò che potreste sentire nella nostra sala prove o durante un nostro concerto.

Posso dirvi che brani come “Shame” sembrano appartenere a dischi di altro genere? Una bella varianza direi…
Non cerchiamo di ispirarci ad un unico genere, suoniamo semplicemente ciò che ci piace, creando suoni e testi che nel loro insieme hanno qualcosa da dire e un messaggio da trasmettere.
Il nostro album è sicuramente il risultato dei tanti generi che ci hanno influenzato e delle tante musiche che abbiamo ascoltato nel corso degli anni, Shame ne è un esempio, ma altre canzoni presenti nell’album cercano di sperimentare sonorità diverse come ad esempio Lost my way oppure Plastic Mask.

E questa copertina, assai dark, quasi gotica… ce la raccontate?
La copertina vuole rappresentare la rabbia che c’è dentro ognuno di noi, portarla alla luce, smascherarla senza paure né indugi. È in pratica l’insieme di radiografie dello stesso cranio ognuna diversa dall’altra, ognuna una rabbia diversa da esprimere, da raccontare, da combattere.

Gli ingredienti del disco sono più o meno gli stessi lungo tutto l’ascolto. Mi sarei atteso qualche cambiamento, qualche fuori pista… l’elettronica ad esempio?
L’elettronica rientra in ciò che ci influenza e ci spinge a cercare nuovi modi di esprimerci. In quest’album forse non se ne vede traccia ma è un ingrediente che sarà presente nei prossimi lavori.