Antonello Lopizzo – Pinguini tattici nucleari. L’amore e le altre cose inventate dai comunisti

Talvolta si sbaglia e io ho sbagliato.

Era il 2012 quando mi fu proposto Cartoni animali, extended played d’esordio dei Pinguini Tattici Nucleari. Lo ascoltai, ma decisi di non recensirlo. Con il senno di poi posso dire di aver sbagliato. A mia difesa posso solamente nascondermi dietro all’enorme mole di proposte che riceviamo mensilmente… quindi chiedo clemenza.

Ma perché proprio oggi ho deciso di fare outing dichiarando il mio errore? Fondamentalmente grazie ai miei figli che, piano piano, mi hanno fatto entrare nel mondo dei PTN, dal quale non ho intenzione di uscire. Così, quando tra le novità librarie ho tonato il saggio raccontato da Antonello Lopizzo, penna attiva de lascimmiapensa.com, ho deciso di dedicare un articolo ad una delle poche band del mainstream italiano che riesco ad apprezzare senza troppi dubbi.

Proprio grazie al saggio da poco pubblicato da Arcana ho avuto modo di approfondire il breve ma folgorante itinerario musicale della band, partito dalle versioni metal delle canzoni da chiesa sino alla straordinarietà emozionale di Bergamo. Infatti, le abbondanti 200 pagine dell’opera, volume 14 della collana Cantautori del 2000, raccoglie idee e sensazioni di una band ancora troppo sottovalutata.

Una realtà musicale nata nell’underground e maturata nel mainstream, attraverso un uso esteso delle sonorità, da sempre armate di un songwriting narrativo e ricercato, in cui si incontrano ironia, giochi di parole e nuovo cantautorato. Testi attrattivi, descrittivi e a tratti surreali, in grado di portare l’ascoltatore in un mondo altro, per poi trascinarlo nella più nascosta realtà sociale, attraverso un’assenza di confini descrittori, che hanno di certo fatto la fortuna della band.

 

 

 

Lopizzo, attraverso la sua ottima arte narrativa, ci invita a ripercorrere la storia della band bergamasca dagli albori all’oggi, aiutandoci ad attraversare il dedalo nascosto dietro a metafore, riferimenti, citazioni e tematiche, che nutrono le tracce, qui narrate e commentate attraverso ironia e competenza, nel continuativo tentativo di abbattere la quarta parete, colpita da consigli, rimandi e sorrisi.

A chiudere il libro, l’autore, cavalcando il suo Dna legato al mondo dei social, aggiunge alla narrazione una curiosa ed efficace analisi di come e quanto la band di Riccardo Zanotti abbia mutato la propria web reputation in un tempo relativamente breve ottenendo follower e riscontri in maniera esponenziale e meritata, perché…in fondo in fondo, il balzo dal pop indie alle grandi vie del pop non è sempre condannabile.