Carpets & Candles: un inno al libero punk

E come si reagisce all’ascolto del libero punk? Che poi molti di noi non sappiamo neanche cos’è stato il punk, come movimento, come genere… che poi pian piano ha addolcito le sue linee melodiche per sfociare in contaminazioni sempre più devote al santo pop. E c’è invece chi in questo futuro distopico di estetica digitale, fa qualche centinaio di passi indietro per ritrovarsi dentro un passato analogico di prese dirette e istintive melodie quasi “urlate” e meno ragionate.

E proprio quel sentore di assenza di ragionamento che serve per farci trasalire e muovere dalle sedie. E loro, un bel nutrito contenitore di ormoni punk, sono i Carpets & Candles che quasi tornano alle origini di quando i Goonies erano la vetta dei sogni adolescenziali. Si torna nelle camerette e nei dopo scuola, si torna a suonare davvero con le mille smagliature ai bordi, si torna a registrare quel che esce dal vivo e dal vero dai nostri strumenti. “Sangue corrotto” è il loro primo disco, incredibile per molti aspetti, irrinunciabile per taluni altri… e nel rigore estetico di oggi quasi non siamo più abituati a tanta verità nel suono.

“Sangue corrotto” poi non è per niente adolescenziale per quanto è quella la parte che vuol sembrare… il lungo strumentale che contorna le liriche di “Luna” è tutt’altro che adolescenziale così come anche l’elettronica (paradosso ma vero trovarne) in “Distanze” ha una coerenza troppo matura e naturale per essere adolescenziale. E poi i wah-wah di “Stabile”  che richiamano il rock dei Negrita… oppure la progressione corale di “Pensieri Gravitazionali” e tantissimi altri dettagli, sono cose tutt’altro che adolescenziali. Forse suonano acerbe alcuni dialoghi di batteria, forse è acerba questa voce che deve essere volutamente tale e “scollata” dal mix per sentirsi punk come si deve… forse funziona tutto di meno quando cercano vie più morbide quasi ballabili come in “Oltremisura” o “Nebbia”… forse una chiusa come “Tra le nuvole” rinfresca per bene la memoria di quel che è stato questo disco e quel che si è giocato. “Sangue corrotto” sa dare una ventata di passato gustoso di quando la musica suonava al più nelle cassette rigorosamente copiate. E ci piace e tanto anche… e detto tutto questo, ora aspettiamo la grande conferma di un secondo disco.