ANCE: vivere la casa, vivere il resto del mondo

Si parte dal pensare alla “nuova” vita dentro le mura di casa. In realtà poi queste pareti diventano costrittive o liberatorie e comunque sembrano raffigurare metafore utili per capire il resto della vita che accade attorno. Sembra un po’ questo il filo conduttore che regna nel nuovo disco di Andrea Lovito, ANCE, toscano a tutto tondo… compresa l’ironia che guizza fuori dentro i due singoli che hanno ampiamente anticipato questo lavoro che esce sempre per la RadiciMusic Records e sempre vede il gran mestiere artigiano di Gianfilippo Boni. Ma niente Spotify, niente streaming gratuito, niente supporti per ora anche se, promette, i vinili sono in arrivo e la possibilità di comprarlo su Bandcamp. E questo “Ergonomia domestica” è un bel disco davvero. Semplice. Niente da eccepire, nessuna trasgressione, nessun fuori posto che fa scena o che stona.

Bella la sua voce, sicura e pulita anche se tradisce qualche “toscanità” di quando in quando e questo ci piace. Come ci piace anche questo suono che dal blues al pop non fa una piega e non dimostra sofferenze. Davvero “pulito” tutto… e credo che sia la mia parola magica per comprendere le tracce di questo lavoro.

“Ergonomia domestica”, scritto prima, molto prima e durante la pandemia. Scritture che quindi riflettono sul vivere la casa ma anche sul vivere fuori casa, sulla condizione umana in “L’uomo non è sapiens” o su quel fare un poco tanto italiano di “Anche se”, quando alla fin fine tutto trova soluzione morale nonostante la morale dica altro. Canzoni di speranza come in una sua personale rinascita raccontata in “Niente cambia invano” o quel “Dannato blues” che paga pegno di grandi origini new folk romane. E a proposito di morali, “L’ideale” è forse l’inno politico di questo disco li dove per politico non si badi troppo al suo significato quotidiano. Resta “Chiuso in casa” il pensiero dell’uomo sapiens di oggi, se mi lasciate giocare con le belle “ergonomie” letterarie di questo disco. E se da un parte metto la “politica” (come detto prima) dall’altra l’amore di “Hai bisogno”, brano che vien fuori dal concept e che definisce libera e dolcissima la poetica spirituale di ANCE

“Ergonomia domestica” si chiude con omaggio ai Love di Arthur Lee con una “Everybody’s gotta live” che qui diviene “Tutti quanti abbiamo da vivere”. E credo che serva questa canzone per chiudere il cerchio del nuovo disco di Lovito, serva la consapevolezza della semplicità e di chi siamo davvero nonostante tutta questa edulcorazione tecnica che non significa futuro ne evoluzione, piuttosto furbizie pronte all’uso per aver ragioni buone a scordar chi siamo e quali responsabilità dovremmo celebrare ogni giorno. Che sia dentro o che sia fuori casa…

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