BOAVISTA: evasione pop tinta di rock

Quanto ci piace il pop rock italiano… a noi italiani? L’esordio dei bolognesi Boavista di certo non si sottrae a questo cliché e rimescolando le carte in gioco certamente cambia ogni soluzione finale. Personalità e semplicità dentro un disco romantico dal titolo “Li dove ci sono le stelle”: le orchestrazioni che arrivano alle orecchie in realtà sono chitarre elettriche educate dal mestiere efficace, poca elettronica mai troppo invasiva, un suono suonato “alla vecchia” che decisamente tiene alta la bandiera del grande sound italiano. Manca ancora il “pezzo”, il singolo radiofonico come si deve… manca ancora quella soluzione melodica che cancella ogni via di distrazione. Ci si lavorerà su… in fondo è solo il primo disco questo!!!

Il bel pop rock italiano. Dunque non è morto come diceva qualcuno?
Assolutamente no. Anzi pensiamo che il rock muti di continuo portando con se tutte le sue contaminazioni. La musica è immortale il rock è immortale. Vero… il rock è talmente irrilevante nell’industria musicale che manca dalle categorie dei premi più rilevanti… ma poi guardi un festival di Sanremo e forse qualcosa sta cambiando….siamo tutti responsabili nel bene e nel male

Gli anni ’90 e 2000. Si arriva da quel passato con i Boavista?
In parte si ma ci portiamo dietro anche tutti i nostri ascolti e tutti i nostri sogni. Noi abbiamo vissuto in quegli anni grazie a Dio dove ancora la musica sembrava un brodo primordiale…ancora un piccolo momento di rivoluzione. Noi arriviamo da li e parliamo di quello…di rinascita, resistenza di amore

Ci sembra che a parte il singolo pochissimo altro sia “rugginoso”… lasciando invece spazio a tantissimo romanticismo… vero?
Non abbiamo pensato troppo ad avere un filo logico abbiamo seguito l’istinto e il piacere di scrivere di getto infilandoci in stati d’animo differenti qualcuno più rugginoso altri più morbidi. È bello non avere pace …ci voleva…le cose nuove che stiamo producendo ci stanno facendo divertire tanto

Un suono che avrebbe richiesto tante orchestrazioni… ci avete pensato?
Si, ma abbiamo fame…incontrarsi è stato come rinascere…avevamo bisogno di scrivere e fermare su un disco questo momento

Elettronica e suono suonato. Qual è secondo voi il punto di incontro tra finzione e realtà? Oggi che siamo tutti così finti anche nella musica…
Che poi saperlo distinguere sarebbe già una gran cosa…non lo so…ognuno prova a fare le sue cose chi con una chitarra e un pianoforte chi con un computer…se sei vero, sincero se quello che fai ti emoziona e riesci ad emozionare perché sei reale, hai vinto…conta solo questo, se lo fai per altro sei un fake.