The Sick Rose “Shaking Street”, recensione

“Finalmente disponibile dopo oltre trent’anni in format Lp”.

Il popolo underground avrà di che gioire, ma attenzione, trattasi di una limited edition; solo 300 copie. Lo storico Shaking Street dei The Sick Rose è disponibile in una nuova veste grafica con cover laminata gatefold.

Formatisi agli albori degli anni 80 il quintetto sabaudo ha portato il proprio garage rock tra i meandri dell’underground, mostrando sensazioni velvettiane (Shaking Street) e tracotanza incendiaria (She’got), che ha raggiunto vette emozionali con la magnifica Like the other kids, tributo indiretto a Jerry Lee Lewis.

 

 

La band, tornata in attività dopo qualche anno sabbatico sul finire dei novanta, legata ad Area Pirata sin dal loro No Need for Speed, si pone tra riff Ramones (A kiss is not enought) e rock puro (Little sister) per virare con agilità attorno a composizioni grezze e prive di inutili orpelli, proprio come dimostrano Up is Up e le reminiscenze stones di Yesterday Numbers, che ci portano all’interno di una bolla temporale in cui è piacevole ritrovarsi ancora.