ESPOSITO: le sue “Biciclette rubate”

Ritroviamo una giovanissima voce della canzone d’autore italiana. Il suo esordio ci aveva ben colpiti ma ora eccoci a scartare questo vinile che custodisce la sua seconda prova di cantautore. Prova che conferma e anzi, per molti aspetti, dimostra una crescita e una maturazione. Si intitola “Biciclette rubate” questo nuovo disco di Esposito che da oggi si firma solo con il suo cognome. E ritroviamo quel suo gioco di suoni e di parole incastrati nelle belle melodie che sfogliano pagine semplice del pop leggero italiano. E quel ritmico cadenza dei testi che avevamo ben sottolineato con brani come “Vecchio eliporto”, oggi lo ritroviamo più deciso e più maturo nell’estetica anche se ci sembra di rintracciare soluzioni melodiche che richiamano molto il primo disco. E questo ad esempio ci accade in “Voglio stare con te” o anche nel singolo di lancio dal titolo “Solo quando si ubriaca” che rivede la collaborazione di Zibba. L’impressione di una poesia più profonda e di una consapevolezza maggiore dietro brani come “Bollani” ci fanno pensare che la bella voce di Esposito sia manifestazione d’arte di un’anima matura ormai di concepire davvero cose belle.

Avevamo ospitato il tuo esordio. Ed eccoci qui a parlare di nuovo con Esposito. Un nuovo disco: trasformazione, evoluzione o semplice proseguimento?
È un piacere ritrovarvi. Penso sia un semplice proseguimento.

Domanda filosofica: ti senti come una bicicletta rubata? E se si, puoi spiegarci in che senso?
Sono una bicicletta rubata, spesso mi sento spaesato e fuori luogo. Non è proprio una bellissima sensazione ma forse è il motore che mi fa scrivere, preferirei stare bene con me stesso e con gli altri, forse prima o poi troverò un equilibrio fra le due cose, spero.

In questo disco ci sono diversi personaggi… fantasia o realtà?
Tutti personaggi veri, mi piace dire la verità nelle canzoni, è più facile.

E tornano anche i luoghi ad essere citati e a veicolare ispirazione. Ma lasciami dire che questa volta sono meno schietti e più visibili dalle sensazioni che lasciano le canzoni. Sei d’accordo?
Non sbagli, in questo disco i luoghi citati sono dei ricordi che mi porto dentro, è per questo che forse si percepisce questa sensazione. Il bello delle canzoni…

Il suono pop, pulito, decisamente italiano. Hai mai pensato di andare in altre direzioni?
Penso spesso a cambiare direzione, tutte le volte che entro in studio penso di fare delle cose diverse da quelle che poi realmente faccio, comunque in questo momento sto lavorando a delle cose nuove.

Cambiate etichetta, cambiata produzione… raccontaci le novità…
Ci sono stati molti cambiamenti nell’ultimo periodo, sono stati cambiamenti dovuti, ma ho mantenuto un bellissimo rapporto con tutti o quasi. L’etichetta nuova mi piace molto, ci siamo capiti da subito. Con Dipa ci siamo conosciuti facendo questo disco, stiamo continuando a lavorare insieme, mi piace pensare che il bello debba ancora venire.