Silvia Conti: quel diavolo di un incrocio blues.

E se all’impronta e senza pensarci troppo vi dicessi che questo nuovo singolo di Silvia Conti mi riporta – senza troppa ragione – a “Quello che non ho” del grande Faber? Azzardo fuori pista, me ne rendo conto e chiedo subito scusa… ma la pellaccia in qualche modo mi pare fosse quella…
Nuovo singolo, nuova veste, sempre quella grandiosa voce che più di prima veste i panni del vecchio blues. Canta Silvia Conti, canta di quell’incrocio maledetto di Robert Johnson, canta della sua vita e lo fa con la leggerezza di chi danza davanti le chiuse e le nuove primavere, chi raggiunge un “incrocio” e deve decidere… e alla fin della fiera lo fa ballando, tra allegorie distorte e verità quotidiane che, in fondo, fanno parte di tutti. Un nuovo video, un nuovo singolo… speriamo arrivi presto il nuovo disco.

Parlaci di questa canzone blues. Da dove nasce e perché?
Era un bel po’ che mi girava per la testa di fare un omaggio a quella parte di storia della musica, un omaggio vero intendo. Il blues aleggia in tante delle mie canzoni ma volevo fare una dichiarazione d’amore vera e propria. È per questo che ho scelto proprio l’argomento dell’incrocio del diavolo perché, come tu saprai certamente, è da lì che è partito tutto, come narra la leggenda. È un omaggio che tanti giganti del rock hanno fatto a Robert Johnson (Eric Clapton, per citarne uno) e io, nel mio più che piccolo direi microscopico, ho voluto contribuire. Johnson è imprescindibile allo sviluppo della musica rock.

Il video è anche particolare, spontaneo e molto “ironico”. Che idea di video volevi raggiungere?
Esattamente questa. L’idea è mia e sia Giacomo De Bastiani che Lorenzo Ci, che l’hanno poi realizzata, sono stati bravissimi, cogliendo in pieno ciò che desideravo comunicare. Nel video ci sono delle parti didascaliche che raccontano la leggenda e altre completamente avulse dal contesto che, per chi è attento, contengono citazioni esplicite. Le citazioni sono molto importanti per me e tutto il nuovo disco ne è pieno.

Tutto questo sarà un nuovo disco di Silvia Conti?
Come stavo appunto dicendo prima, sì. Questo nuovo brano e il relativo video era l’anticipazione del nuovo disco che però, visto tutto quello che è successo in Italia e nel mondo, non so più quando potrà uscire. È rimandato tutto a data da destinarsi.

Te lo stai già immaginando? Suonerà più casalingo e più “quotidiano”?
No, non credo che suonerà casalingo. Posso assicurarti però che suonerà bene perché lo cureranno Bob Mangione e Gianfilippo Boni anche questa volta e loro sono due maghi.

In un passato davvero recente, con “Tom Tom” inneggiavi alla ricerca di direzione nella vita. Tu l’hai trovata?
La mia direzione cambia continuamente e non me ne preoccupo mai. In realtà in “Tom Tom” non inneggiavo alla ricerca di una direzione ma alla capacità di cambiarla qualora le cose non vadano come vorremmo. È una canzone nata da un’esperienza drammatica, anche se a un ascolto veloce può non È fondamentale essere in grado di cambiare strada.

A chiudere: chi o cos’è per Silvia Conti il “Diavolo”?
Il diavolo siamo noi stessi. Lo sono le nostre paure e i limiti che spesso ci diamo da soli. Lo sono la cattiveria e l’indifferenza che ci portiamo dentro e l’incapacità di guardare l’altro. Il diavolo esiste fino a che noi gli diamo vita ed è sempre lì, a quell’incrocio, che ci aspetta. Ma è anche un’opportunità e dobbiamo sempre poterla saper cogliere. Cambiamo sentiero allora!