Smell Like Kurt Spirits. Nirvana e Filosofia. Arcana

Nirvana è una delle risposte controculturali all’insofferenza diffusa di chi non si riconosce nella cultura dominante“.

Sembra ieri e invece sono passati 32 anni. Nevermind, infatti, uscì in Italia nell’ormai lontano 1991, portando con sé un’onda nuova, in grado di rivisitare l’atteggiamento Punk (Rock) di allora, dando luce alla foschia grunge. Una forza innovativa, che ha travolto il mainstream pur giungendo dalle polveri underground. Una sorta di (in)attesa rivolta generazionale, che ha raccontato camicie di flanella a quadri, boots, capelli lunghi e punti luce (il Punk 77, i Melvins, il mainstream).

Stefano Scrina, filosofo, studioso di Pop culture e frontman dei Sydrosè, torna sotto l’egida di Arcana Edizioni con questo Smell Like Kurt Spirits. Nirvana e Filosofia, per accompagnare il lettore in un breve viaggio tra echi di Seattle e Aberdeen.




Il libro, piacevolmente narrativo, focalizza il mito di Kurt Cobain attraverso un sentiero ricco di citazioni e aneddoti, utili a circostanziare il pensiero di un movimento nascente, in cui l’atteggiamento Punk esisteva più di quanto si potesse credere. Il rifiuto di sovraesposizione normalizzata, la limousine del Saturday Night Live, il “mclareniano” spirito, la provocazione sarcastica, l’iconoclastia, tutti nodi focali che mostrano una band controversa ed imprevedibile nel suo vivere lo show business.

Il volume, in maniera proto-lineare, ci racconta, pertanto, di tre loser attraverso una struttura che, ponendosi tra note e filosofia, ci porta a rivivere quel lasso di tempo che divide la straordinarietà di Bleach dalla Shakespeare e tragica conclusione che ancora sanguina al nostro cospetto.