Alberto N.A.Turra” It is preferable not to travel with a dead man”, recensione

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“It is preferable not to travel with a dead man.”

Henri Michaux

“Questo è un disco spurio sia in termini di genere che in termini di intestazione”, un disco nato dalle note live del Fireworks tour, in cui la sei corde di Alberto N.A. Turra ha regalato pindarici voli tra note ed emozioni. Emozioni che traspaiono in maniera libera e liberatoria dalle cinque lunghe suite al servizio di un’opera quinta difficile da dimenticare. Un disco di certo coraggioso che, nel suo minimalismo strutturale, riesce a racchiudere i dettagli di un viaggio free, in cui la chitarra protagonista racconta cromatismi e sfumature romanzate. Un itinerario osservativo e dilatato (Black Madonna), nel quale si percepiscono le intenzioni jazz di If you want me to stay. La traccia estremizzata da toniche reiterate e guitar solo ammalianti, offre note pronte a danzare in maniera poliedrica ed evocativa sulla composizione di Sly Stone, qui rivisitata in chiave diversificata pronta a perdere sia soul originario sia il funk pepperiano.

Il disco, promosso da Fleisch Agency e licenziato dalla newyorkese Chant Records, riesce a raccogliere nel suo elegante digipack sensazioni divergenti proprio come dimostra l’estraniante struttura di Col di Lana, i cui contorni mediterranei non raggiungono la straordinarietà esecutiva di Cellule. Infatti la traccia conclusiva definisce, senza troppe ombre, uno spazio emotivo ricco di sfumature filmiche dettate da stoppate e ricami deliziosi in cui perdersi come intenti a perseguire la delicatezza sognante ed epifanica di Antonioni.

Il disco, completato dalla rivisitazione di You don’t know what love is, riesce nei suoi abbondanti cinquanta minuti a disegnare un delicato affresco espressivo che va a confermare l’ impeccabile tecnica e la chiara efficacia espressiva contenuta in Fireworks.