Amos Lee

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La cosa più difficile quando si recensisce un album d’esordio è inquadrare l’artista in un genere e trovare dei musici noti cui possa essere assimilato, ma Amos Lee fa eccezione, con lui è fin troppo facile: Amos Lee è la versione maschile di Norah Jones, e suona la chitarra invece del piano.

Tutto qui? Sì e no.

Amos Lee ha fatto a lungo l’artista di supporto per i concerti di Norah, come Norah ha pubblicato il suo esordio discografico per la prestigiosa etichetta Blue Note, la stessa Norah suona in due brani dell’album di Amos, album che è prodotto da quel Lee Alexander che è co-autore e co-produttore, nonché bassista, di Norah.

Ma Amos Lee è anche altro, per cominciare – a differenza di Norah – è cantautore al 100%, mancano gli accenni country di Norah, poi Amos ha doti vocali che lo rendono interprete dalle potenzialità forse persino superiori alla Jones: insomma ci sarà un motivo se un certo Bob Dylan lo ha voluto come supporto per la sua nuova tournée!

Inserito il CD nel lettore stupisce leggere la durata dell’album: poco più di 30 minuti di registrazione. Per fortuna che il disco viene proposto ad un prezzo molto basso.

La musica è un po’ monocorde – proprio come con Norah Jones – ma visto quanto vende Norah … chi può dire sia un difetto? In ogni caso sono i testi il punto forte di Amos Lee: classica vena introspettiva cantautoriale e descrizioni efficaci di vita quotidiana, spledido l’avvio di “arms of a woman” che inizia così: “I am at ease in the arms of a woman, although now most of my days are spent alone”. Stupisce un testo come quello di “soul suckers” dedicata ai discografici e al mondo dello show business in generale, stupisce perché cantata da uno che all’esordio discografico pubblica per la Blue Note … suona un po’ fuori luogo.

Le 11 canzoni che compongono l’album sono piacevoli ma manca a mio avviso il singolo, la canzone indimenticabile che nobilita il disco, così a caratterizzare i brani è soprattutto la voce di Amos – naturalmente soulful, che sa emozionare.

Esordio interessante di un artista dal grande futuro specialmente se riuscirà a liberarsi dall’influenza di Norah Jones.