Coccioli Pietro

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…Beh non saprei come iniziare questa recensione, ma in qualche modo devo farlo… perché ancora adesso dopo plurimi ascolti di “32 Ottobre 86”, non ho ben chiaro dove Pietro Coccioli voglia andare a parare. Parliamoci chiaro, il disco non porta nulla di nuovo, pertanto se siete alla ricerca di vere novità, utilizzate pure il tasto back; ma, per utilizzare la stessa trasparenza di intenti, è necessario aggiungere che, se qualcuno è alla ricerca di una voce nuova che canti e suoni come i rocker italiani, allora potete rimanere e continuare la lettura.

Coccioli racchiude in sé una sorta di mitizzazione degli anni 80, lo spirito rocker che si rifà al Vasco di seconda generazione e ad un apparenza di scena che sembra portare ad un crocevia tra un disorientato Fonzarelli e un melanconico Danny Zuko. Un disco che si propone in un digipack purtroppo spento, rincorrendo a sintonie semplici e dirette di un pop rock ben arrangiato e a tratti convincente. Otto tracks che, se spogliate della prevenzione con cui ci si può avvicinare, si riescono a raccontare attraverso un songwriting curato, da cui scaturiscono un buon pugno di valide idee.

L’album appare a tratti come una sorta di meta-concept basato sull’inesistenza del qui ed ora, spinto ad un ritorno al passato, funzionale non solo alla rivisitazione dei propri ricordi, ma anche alla possibilità di invertire il proprio sentiero. Infatti, il disco è per certi versi ispirato a Ritorno al futuro, esplicitamente citato in 80mania…superstar, in cui l’autore, forse ispirandosi a Gli anni di Max Pezzali, omaggia un periodo storico-culturale che ancora oggi fa parlare di sé. Pietro riesce sinceramente nell’intento di farci viaggiare, non solo nello spazio, ma anche nel tempo, attraverso la realtà atipica di Ciao Come stai e alla fantasticheria di Batman , in cui l’aria sintetica si forma attorno alla metaforica narrazione indirizzata a quella capacità che l’uomo ha di effettuare voli pindarici, grazie alla fantasia e al sognante:

Gli altri ti diranno che son solo favole ma tu non li ascoltare, Non vendere i tuoi sogni ad uno che non sa sognare.

Un disco che prima si perde in tracce meno convincenti come Il compleanno di Cristina e Sono stronzate, per poi ripendersi con la conclusiva Mai, che come il disco merita un disincantato ascolto solo da parte di coloro che amano incondizionatamente il rock italiano.

Tracklist:

1. Ciao come stai?
2. 80 Mania Superstar
3. Il vestito di Alice
4. Batman
5. Il compleanno di Cristina
6. Sono stronzate
7. L’appuntamento di Marianna
8. Mai