Diplomatics “Lost in town”, recensione

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Don’t be scared of revolution, here’s the diplomatic

Un nome britpop ed un atteggiamento estetico contenutistico tipicamente rock. Ladies and Gentleman here they are the Diplomatic, quintetto vicentino che sembra portare con sé un animo newyorkese ricco di sfumature ed idee. Idee convogliate dalla Go down records e Shy Records all’interno di un disco in cui prendono forma note e parole figlie di quella decadenza industriale in cui la nebbia dell’avere si veste di rock’n’blues. Una seconda opera che esprime emozioni e vitalità, attraverso un crocevia stilistico posto tra punk, soul, beat e rockblues anni’60. Un disco dalle venature vintage, nato su bobina in presa diretta, in grado di dare l’ideale profondità sonora a strutture intercalate tra southern rock e power pop.

A dare luce al disco intervengono di certo la buona produzione e il songwriting accorto e deciso, in grado di restituire composizioni sonore piacevoli e dirette, proprio come accade con l’introduttivo rock and roll, specchio degli ultimi ’60. Un avvolgente Rolling Stones style bagnato di fiati Blues Brothers, pronti a toccare le profonde radici blues su cui giocano le strutture portanti della band, abile nel restituire piacevoli sensazioni retrò dai rimandi Aerosmith, qui posti tra hard rock e back voice.

L’impostazione sonora va immediatamente ad inacidirsi toccando un andamento “punkettone” con il veloce battere di You make me crazy, per poi portarci verso il rock di Sunshine glow, definita attraverso aperture armoniche e cambi direttivi che ci portano verso una sorta di reiterato inciso da cui emergono le note del guitar solo e di una armonica molto marcata. Un blues che torna con striature anni ‘50 in Nothing but you mescolata in un’immediatezza esecutiva, che diverte e rende il viaggio nel mondo dei Diplomatics piacevole e spensierato. Alcuni piccoli sentori grunge sembrano poi uscire dal refrain, mentre il timbro acuto ci porta verso Lost in town , annoverabile tra le tracce più interessanti del disco, un approccio easy e radiofonico in cui in rock puro viene a riportare alla mente le mitologie del migliore Meat Loaf . La persistente bass line ci invita a godere di un tracciato allegro e festante, in cui la semplicità espressiva si lega alla metodica espositiva, mostrando la semplicità come un arma con cui giocare.

Si continua poi con un pure r’n’r, atto d’accusa verso un certo tipo di socialità. Un inno convincente e avvolgente che dona la giusta idea di groove ed emozionalità. Un perfetto sudare che ritroviamo in Today , le cui percezioni southern vengono ad emergere con naturalezza, dettata dal ritmo cadenzato e presente delle pelli.

Mentre i fiati arricchiscono l’arrangiamento, il disco ci conduce infine alla tiratissima Moving on e al riffing calmierato di Fill it up , in cui il citazionismo Eurythmics ci invita a volgere lo sguardo verso un futuro dalle vesti retrò.

Traclist
1. Love boat
2. You make me crazy
3. Sunshine glow
4. Nothing but you
5. Lost in town
6. Hey loser, you poser!
7. Today
8. Moving on
9. Falling down
10. Fill it up