Fatal Destiny “Palindromia”, recensione

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Dopo qualche tempo torniamo tra le note della Andromeda Relix, questa volta per raccontare il debut album dei Fatal Destiny, ensemble dedito ad un metal melodico, in cui sopravvivono intense striature progressive.

Una campana, un battito cardiaco e un’impronta dal sapore horror; inizia così il fatale destino di Palindromia, evocativo full leght del quartetto veronese, pronto a rispolverare venature retrò sin dall’introduttiva titletrack, in cui le tastiere di Alessandro Bertoni donano alla band un reale valore aggiunto.

L’album, dall’andatura agile e visionaria, ci conduce con naturalezza verso il giusto sentiero, mediante le riuscite note di Beyond dreams in cui, tra cambi direttivi e songwriting perfettibile, si ergono echi Headless cross, innestati su percorsi piacevolmente prog. L’impronta qualitativa appare comunque evidente (anche se a tratti immatura), in grado di ricreare una sincrasi emozionale tra il classic metal e nuove armonie, proprio come accade in Leave me here, la cui straordinaria chiusura ci traina in una mescolanza di stili ideali per riuscire ad andare ben oltre alle attese.

Se poi con The gate of time la sezione ritmica impone brillantezza all’easy listening, è con Feel alone che la band riesce a restituire la dolcezza di una ballad che porta a galla reminiscenze dei primissimi anni ‘90.

Tra i brani più interessanti però non ho dubbi nell’identificare Human Factory, traccia aperta da riusciti giochi sonori, ideali per avvicinare spiriti classici ad alterazioni distopiche, che si ritrovano poi nell’opera di Felipe Machado Franco, autore di una cover art in linea con il mondo ricercato dalla band.

A chiedere il disco d’esordio è infine No devil lived on, un breve tracciato strumentale che, vestito classicamente da outro, dona coerenza al progetto, non solo attraverso coesione sonora (tornano i rumori e i suoni arditi dell’intro), ma anche mediante una accorta titolazione palindroma.
Insomma un disco ben arrangiato che, tra luci ed ombre, mostra un orizzonte in grado di confermare idee tenaci.

Ora che il dado è tratto, non c’è resta che attendere la loro conferma.

Tracklist:

Palindromia
Beyond Dreams
Leave Me Here
The Gate Of Time
Feel Alone
Dear Amy
Human Factory
No Devil Lived On