Franco Micalizzi – Gli Originali

Cd cover

Franco Micalizzi e la sua Big Bubbling Band
Gli Originali DVD

Ebbene si, sembra proprio che gli artisti che il mondo invidia all’Italia siano destinati a vivere nell’oblio, ad accettare il fatto che il loro nome non dica nulla alla stragrande maggioranza dei suoi connazionali. Eppure quando sul piatto c’è la musica da film, quelle colonne sonore che hanno accompagnato ed accompagnano molte nostre serate davanti allo schermo, spesso la firma è di quei compositori che all’estero sono venerati e rispettati e da noi invece ridotti a semplici comparse audio tra inseguimenti e scazzottate.

Ma per fortuna c’è l’Hip-Hop. Cosa centra, diranno molti. Centra eccome perchè la ricerca maniacale di nuovi spunti musicali per creare basi sempre diverse impregnate di ritmo e di campionamenti hanno fatto incrociare le strade di dee-jay’s e rappers con quelle di artisti apparentemente anni luce lontani dal mondo del suono della strada.

L’esemplificazione pratica di questo si trova in un colpo solo in questo DVD molto ben fatto chiamato “Gli Originali” che vede protagonista Franco Micalizzi, grande compositore romano artefice delle musiche di molti di quei poliziotteschi degli anni 70 prima catalogati “di serie B” ed oggi spesso rivalutati da cultori del genere di cui si fregia di far parte anche Quentin Tarantino. Micalizzi, come molti suoi colleghi dell’epoca, ha lasciato un’eredità importante dando vita a lavori trasudanti di funk e di soul con diverse contaminazioni e dal grande spessore artistico, al punto di essere stato chiamato a comporre anche negli USA avvalendosi di orchestre di grande valore.

Ma nel DVD in questione non c’è solo l’opportunità di ascoltare molti dei classici del maestro suonati da una eccellente big band, c’è soprattutto il modo di vedere come il mondo dell’Hip-Hop possa interagire effettivamente con chi lo ha direttamente influenzato. Da un’idea di veterani della scena italica come Deemo e Deda, lo show, ripreso live dal Rolling Stone di Milano, consiste nell’esibizione dei migliori rappresentanti del rap nostrano accompagnati dai pezzi storici del compositore romano. Ecco allora Turi, Moddi, i Colle der Fomento e Kaos rappare i loro versi sulle inconfondibili e calde melodie dei film di Tomas Milian, di Luc Merenda ma anche di Bud Spencer e Terence Hill. A condire il tutto ed a renderlo ancor più “Hip-Hop”, la presenza del DJ/turntablist Tay One e del mitico b-boy Next One (un altro personaggio rispettato in tutto il mondo) che con i suoi Poets Of Rhythm infiamma la folla con coreografie che elevano la breakdance alla massima potenza.

Nonostante l’automatico entusiasmo che un progetto del genere può suscitare, qualche dubbio sull’effettiva riuscita poteva esserci. Invece, grazie alla grande umiltà di Franco Micalizzi ed al talento dei componenti della sua band, dei co-arrangiatori del progetto e dei rappers stessi, il tutto risulta estremamente omogeneo, senza che il lato orchestrale-strumentistico abbia il sopravvento su quello Hip-Hop o viceversa. Questa “chemistry” ha forse il suo apice nell’esibizione di Turi, il quale è l’unico che per l’occasione ha composto un pezzo inedito, spinto dall’ispirazione del vibrante funk di “Detecting The Boss”. Non è un caso che sia stato proprio l’mc calabrese uno dei primi a citare Micalizzi nei suoi album oltre che a campionarne le musiche. Il testo intriso della sua tipica ironia racconta la fantasiosa storia di un Turi che viene arrestato in quanto rapper in un paese dove è ammesso solo fare canzoni d’amore, un modo semplice quanto geniale di ricreare quell’atmosfera da “crime story” che in automatico scorre davanti agli occhi al suono delle chitarre, del basso e dei fiati che la sospingono.

Gli altri rappers invece si affidano ai loro classici cavalli di battaglia, ed è pregevole l’esecuzione de “Il Cielo Su Roma” dei Colle Der Fomento su “Bargain With The Devil”, pezzo tratto da “Delitto sull’Autostrada”, il cui ritmo veloce trainato da piano e trombone ricrea una certa aria metropolitana che ben si mescola con il testo del duo romano. Kaos sceglie invece di interpretare “L’Anno del Drago” ed il funk chiaroscuro e massiccio di “Affanno” di Micalizzi sembra dargli una nuova vita senza però portare via dal testo quella profondità fatta di buio ed equilibrismi tecnici dei quale il grande rapper milanese è maestro. E se il freestyle in pugliese di Moddi su “Bargain With The Devil” sembra portarci nel bel mezzo di una jam notturna tra jazz e rap, le performance ai giradischi di Tay One sono in assoluto il miglior esempio di contamazione tra l’Hip-Hop e le composizioni di Micalizzi. “Running To The Airport” è il classico funkettone da film che Tay One con i suoi scratch reinterpreta a suo modo dando un nuovo significato al tutto, ma è in “Trinity” dove il pubblico giustamente esplode quando Tay scratcha sul mitico fischio de “Lo Chiamavano Trinità”, forse il lavoro più conosciuto del maestro. E’ un momento esaltante in cui l’incredibile tecnica ai piatti di Tay One incontra un crescendo di ritmo da pelle d’oca e i due mondi diventano una sola entità.

Tra un giro sulla testa di Next One, un assolo di tromba, un freestyle ed uno scratch, lo show va avanti senza indugi e con grande soddisfazione degli spettatori il cui entusiasmo è altissimo anche quando la band esegue i suoi classici “in purezza”, soprattutto capolavori come “Napoli Violenta” con il suo folky funk o la magnetica “Hospital Sequence”.

Gli extra del DVD sono ben curati, con interviste dettagliate a tutti i protagonisti ed agli organizzatori, tra i cui quali spicca Deda le cui parole finali sono simboliche per descrivere l’evento: “Il solo mettere mc’s, dj’s, breakers ed un’orchestra su uno stesso palco è di per se un evento eccezionale, poi il fatto che Micalizzi sia un compositore italiano rende il tutto ancor più stimolante”. E per chi non avesse avuto la possibilità di assistere lo show dal vivo questo DVD è il modo per capire come due generazioni si possano incontrare in maniera naturale. Ed è anche uno dei migliori momenti dell’Hip-Hop italiano.