GRAY: vivendo “borderline” senza un cuore

Parliamo di un poeta, scrittore ma anche cantautore rock figlio di una beat generation che ha lasciato cospicue eredità di spirito ad artisti contemporanei. Ed eccoci a chiacchierare con Gray Renda che torna sulle scene con un singolo in cui si mette a nudo – e lo fa per davvero nel video ufficiale – con questo singolo dal titolo “Nato senza un cuore” e con un libro di poesie dal titolo “Borderline”. E parlare con lui, come leggerete di seguito, è una vera doccia senza filtri e senza peli di lingua ipocrita. Non ci sono maschere ed è questa la cosa che più di ogni altra rende un artista davvero figlio della vita che consuma nel tempo che ha. Per il resto, dai social alle televisioni, siamo stufi di questa perenne corsa di burattini alla visibilità. Vogliamo cose vere… ed ecco un bel punto da cui partire.

Sfogo di un cantautore, poeta, scrittore… l’obiettivo di un artista è restare se stessi o plasmarsi per accogliere gli altri?
A volte si chiede a chi fa Arte chissà cosa… e ci si immagina che lui debba fare chissà quale grande atto… Non funziona così… L’Arte in se è un modo per purificare il proprio spirito, addomesticare i propri demoni, poi il pubblico, la critica ne decreta il successo più o meno, ma in fondo ognuno rimane ciò che è, un libero interprete dei propri sogni e dei propri incubi.

Tanti parlano di rabbia. Io ci ho vista molta disperazione invece… sbaglio?
La disperazione mi coglie quando guardo la tv, i nostri politici, i giornalai come Feltri, quando ascolto ciò che passa la radio, e i Dj che invece di parlare di musica, fanno gli intrattenitori per povere anime in pena in fila nel traffico cittadino.
La disperazione mi coglie quando vedo certe facce sui social, in certi locali alla moda, quando sento parlare certi padri, e vedo certe madri….la disperazione mi coglie ogni volta che penso a quanto dovrò faticare per far capire a mio figlio, che la vita non è quella, è che il mondo che avrei voluto per lui non è esattamente quello che gli sto consegnando.
La disperazione mi prende sapendo, che avrei voluto morire giovane, e sono ancora qui. A scassarmi l’anima.
Ce l’ho messa tutta in passato per farmi fuori.
Adesso devo lottare per restare vivo, e con tutti i miei sensi accesi. Ecco la mia Disperazione.

Che intendi dire quando dici “Ho cercato dentro Dio, ma non era lui il mio”… quale Dio hai capito di avere e soprattutto cosa rappresenta per te?
Il Dio che ognuno di noi cerca dentro e che non può trovare, perché siamo esseri “finiti”, a volte invece c’è bisogno di infinito e di indefinito, per colmare le distanze tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe e dovrebbe essere. Sto solo provando a guardare un po’ più spesso il cielo.

Parli di sofferenza, di quella così importante che non riesci neanche a spegnerti. Ci vedo una sottile vena di autolesionismo importante dentro…
Non puoi parlare dell’Inferno se non ci sei passato attraverso. Bisogna avere il coraggio di guardare il demonio che abbiamo dentro. E farci un bicchiere insieme ogni tanto. Accettare di avere sottilmente oltrepassato la linea della cosidetta “normalità”.

E tutta questa sofferenza non sottolinea invece grande spessore e sensibilità? Ecco perché attorno si vive meglio nella superficialità o sbaglio? Forse è un luogo comune…
Ricordi quella frase “Santa Ignoranza” ???? Ecco è perfetta. Se senti stai male. Ti fai un mucchio di domande, alcune rimarranno senza risposta. Sei condannato.
Poi c’è chi come me che è fortunato nella sua condanna, condivide la “cella”con altri che lo ascoltano … perché riesce a scrivere, a sfogarsi, a stare su un palco e urlare. Noi che scriviamo delle rime per quello lì, quello che sta portando il cane a pisciare fuori e aspetta, aspetta che qualcuno componga la rima giusta anche per lui.

Parliamo di musica. Cosa sta diventando Gray?
Non lo so… Non riesco a vedere che gli occhi di mio figlio… Lui è probabilmente la risposta a tutto ciò che mi agita dentro.

Stai pensando ad un disco?
Forse, chissà… appena ne sentirò l’urgenza.

E chiudiamo facendo un ecco alle scritture “Borderline”…
“Salvami dalla Tentazione di una facile omologazione. Dal Niente che cambia. E dalla merda che ho intorno. Io preferisco essere Instabile.” Ti basta…??? un abbraccio e statemi bene!