I Traditori “Novità”, recensione

traditori.jpg

Ep, Traditori, indie, punk, pop. Ecco alcune delle keywords che ho deciso di utilizzare per indicizzare questo nuovo articolo. Forse avrei dovuto aggiungere ben suonato, grezzo, originale, avvolgente e convincente, ma forse avrei dato troppa voce al lato soggettivo.

Si chiamano I Traditor, arrivano da San Pietro in Bagno e giocano con le note da poco meno di due anni grazie all’incontro tra Matteo Cavallini, Leonardo Forcelli, Federico Valgiusti e Francesco Ricci, pronti ad una corsa ardua e difficile verso la notorietà, o forse solamente verso la musica, quella vissuta tra i palchi sudati e conquistati e non certo quelli regalati dai comodi ascensori televisivi.

Uno sgarbato e persistente movimento in battere dona l’inizio a questa “Novità” Di Macramè Trame Comunicative, che nella sua semplice grezzezza sembra in grado di riportare l’ascoltatore dedito all’indie, verso un passato remoto e nostalgico. La linea minimale di C.B. (che da sola vale il prezzo del disco), si allinea al divertissement vintage di Parquet, la cui giocosa impronta si sposa con intarsi elettronici, pronti a deviare l’abitacolo fuori tempo, interposto tra la follia e l’ironia velata.

La band romagnola, giunta a questo curioso debutto, sembra volersi interporre tra il mondo dissacrante degli Ex otago ed un certo tipo di elecro-pop scarnificato da fronzoli, ma ricamato da un’aurea cantautorale, pronta a rinverdire strutture di facile consumo, che finiscono per conquistare, proprio come accade (sin dal primo ascolto) conTreno, vicina all’espressività dei Zen Circus.
Non ci si annoia certo ascoltando questo breve disco, infatti, entrando tra le pieghe della cover art (riuscita solo in parte) i battiti sonori della piacevole Passerà giungono ad anticipare Cosa Scegli, di certo il brano più ardito della band. Estensioni vocali e giochi espressivi vanno a fondersi ad un avvolgente riff, che sembra uscito dalla Collina dove puoi seppellire ciò che non ami più, per poi dirigersi verso un uso distorto e piacevolmente disturbante della sei corde.

A chiudere il nuovo mondo dei traditori è infine il disordinato punk rock di Voltarsi in E45, in cui ancora una volta oltre ad emergere la vocalità pregevole del frontman, si palesa un’ottima amalgama sonora, ricca di idee ed originalità, in cui la personalità della band sembra essere il fulcro espressivo che nasconde pochi ma.

Tracklist
1. C.B.
2. Parquet
3. Treno
4. Passerà
5. Cosa scegli
6. Voltarsi in e45