Krea” Beat folk and inchoerent songs”, recensione

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Non mi ha conquistato. Il primo ascolto non mi ha per nulla conquistato; è andato per il verso sbagliato. Succede.
Ma per esperienza non mi sono voluto arrendere alle prime impressioni, quantomeno perché da sempre, il marchio Seahorse recordings rappresenta una reale qualità alternativa. Così, dopo aver scacciato le nubi del mio umore, mi sono inoltrato con attenzione e accuratezza nel mondo “inchoerent”e di Krea, artista calabrese dedito a strutture scarnificate e sintetiche

Ventinove folli ed eclettici minuti racchiusi in tracce per certi versi inebrianti, in cui il patchwork sonoro si aggroviglia a note sintetiche, spigolose ed evocative ( Enotria) per chiudere l’astante in una cupa camera di compressione. Un’impostazione coraggiosa, in cui si incontrano dettami noise- industrial e angosce filmiche (Meridio) da cui difficilmente vorrete sortire.
Il principio attivo che domina i molti passaggi techno tribal, infatti, sembrano attanagliare l’ascoltatore come in una piacevole morsa all’interno della quale appare naturale perdersi, come in preda a forze lisergiche. Un trip policentrico in cui rimandi alla presunta realtà muoiono su impressioni retrò (R/umor di Bresci) e giochi balance che fungono da ponte verso le note perfettibili di Agosto.

Tra le migliori tracce del curioso full-length, invece, sembra emergere Border, composizione cripto futuristica che ricalca intuizioni tipicamente post, per poi liberare un’inattesa linea vocale vicina ai rimandi stilistici degli Underworld di Trainspotting.

A chiudere il mondo di Krea è infine l’alienata e metallica Learn to live, sperimentale e tagliente sincrasi tra la via salvifica e la prigionia inevitabile. Un costrutto espressivo in grado di chiudere il narrativo spoken word in una bolla di eco new wave, privato, però di riflessi passatisti. Un innaturale sguardo psicotico (L’occhi di santi) che mescola tempeste di note in grado di ricreare un mondo sognante ed irreale che a tratti riporta in vita i primi approcci CCCP.

Insomma un debutto coraggioso, immerso in una realtà parallela, da cui vedere le onde di una materialità inquieta e fagocitante.

Tracklist

Enotria
Meridio
R/Umor di Bresci
U – Jo
Border
Learn To Live
Agosto
L’occhi Di Santi