M. D’Ambrosio Novembre, recensione

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Ho l’impressione che con questo caldo africano, in preda ai venti di Caronte, il nuovo disco legato a Latlantide produzione, finisca per perdere la giusta spinta emotiva. Infatti il disco di Massimiliano D’ambrosio, sembra penalizzato dal momento, tanto è vero che per apprezzare appieno questi soffi di Novembre, sarà necessario astrarsi dalla realtà per riuscire ad assaporare al meglio il disco del songwriter romano.

Il cantautore offre le molte sfaccettature della propria penna, che con un delicato inchiostro, insegue poesia e poeticità compositiva, in cui la cura per le liriche appare il nucleo fondante attorno al quale ruotano delicatamente i giusti elementi compositivi, tra arrangiamenti curati e spirito evocativo, appoggiato su di una linea vocale che, forse non conquista in maniera immediata, ma che risulta capace di raccontare 11 componimenti in versi.

L’album si apre con la gucciniana La ballata delle donne, da cui emerge immediatamente lo sguardo folk che D’ambrosio cerca di seguire attraverso un uso ponderato e giustificato di strumental solo, prudente approccio scenografico alle parole del poeta Edoardo Sanguineti.
Con il buon incipit si inizia a tracciare la via, ponderata di parole accorte come quelle della Lettera dalla palestina , in cui il vuoto di termini è ben calibrato nel rapporto allo struggente rapporto figlio madre che si intuisce tra le righe di un testo che si fa poco convincente nell’aurea di La sfida e nella monocorde Jesus. Di maggior impatto appaiono la De Gregoriana introduzione di Amore a dieci eruro e l’impostazione minimale di Scese lenta l’ultima neve, in cui una chitarra strappata ci anticipa il dolce pianoforte di Requiem, che grazie a Vanessa Cremaschi offre una triste, ma incantevole pacatezza.

A chiudere il processo espositivo ci pensano le allegrie nascoste di I re del mazzo e lo stornello di Aprigli la testa, ispirata ai versi di E.E.Cumming, che con energica posa ci trascina verso la meditativa titletrack, da apprezzare ad occhi chiusi.

Pertanto con Novembre siamo di fronte ad un disco dalle molte sfaccettature che, se lo si vorrà, saranno percepibili solo dopo un attento ascolto ripetuto, in grado da far sbocciare ogni parola, come piccoli boccioli narrativi da non disperdere…a costo di aspettare l’autunno.

Tracklist

1. LA BALLATA DELLE DONNE [03:14]
2. LETTERA DALLA PALESTINA [03:58]
3. ROSA [01:54]
4. LA SFIDA [02:57]
5. APRIGLI LA TESTA [03:31]
6. SCESE LENTA L’ULTIMA NEVE [04:28]
7. NOVEMBRE [04:13]
8. JESUS [04:22]
9. I RE DEL MAZZO [03:26]
10. REQUIEM [03:21]
11. AMORE A DIECI EURO [11:16]