Raging Dead “Born in rage”, recensione

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And the Devil did Grin, for his DarlingSin is Pride thet Apes Humility
S.T. Coleridge

Si si…sembrano usciti dagli anni’80, quando il riferimento era ancora Gene Simmons e non Infernus e Kvitrafn, e quando le canotte sgualcite di Duff McKagan e le capigliature di Vince Neil davano look al mondo glam. I Raging Dead arrivano proprio da quel periodo, attraverso una divergenza ragionata verso l’horror punk dei Misfist e (per certi versi) i Rival Skull.

Il quartetto cremonese, attivo da poco più di una anno, giunge ad offrire il proprio debutto in forma di extended played, cavalcando sensazioni Superhorrorfuck e Murderdolls, mediante un approccio linguistico perfettibile, ma trascinato da verve ed energia pura.

Ad introdurci nelle venature horror è il battito cardiaco di Awakening of the damned, breve introduzione all’implosione rock. Un’impostazione in grado di delinearsi verso un’espressività Death SS (scusate l’ardire!), edulcorata dall’aurea magica, per voltarsi verso un rock grezzo, pronto a mostrare le armonie di un andamento incisivo e fondamentalmente easy, vivo ed in salute, intercalato tra guitar solo e buone rifiniture.

La band pare sin dal primo ascolto pronta a riversare la sua creatività verso un habitat più oscuro e spigoloso ( Anathema), in cui la distorsione della 6 corde definisce il sentiero della redenzione. Le sensazioni hardcore determinano poi la ripartenza per un narrato calibrato su giochi balance e riffing aggrovigliati al timbro graffiato di Cloud Shade che, nonostante l’eccesso di backing voices, rimane fulcro di una partitura battente e bilanciata.

Sul medesimo orizzonte espressivo si pone inoltre il punk rock cooperiano di Nightstalker, in cui gli spazi diversificati donano aria ad enclave sonore strumentali, pronte ad anticipare lo slow introduttivo di Vengeance , in grado di trascinare l’ascoltatore verso un inevitabile pogo cadenzato.

Un disco grezzo, che non cerca e non trova inutili tecnicismi, ma offre al mondo rock un‘impronta horrorifica, che piacerà a chi in un disco cerca emozioni e narratività.

Tracklist

1. Awakening Of The Damned
2. Scratch Me
3. Anathema
4. Redemption
5. Nightstalker
6. Vengeance