Requiem for Paola P. “Sangue del tuo sangue”, recensione

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Si chiamano Requiem for Paola P. e arrivano dal mondo orobico, pronti a mostrare il proprio ego complesso, definito da sonorità alternative che trovano il proprio habitat naturale in sguardi new wave e oscurità narrative. Un mondo musicale dato a battesimo da un ottimo packaging, impreziosito da un buon booklet di stampo retrò e un art work passatista, in cui surrealismo e la concettualità metaforica mostrano (sin dalla propria veste) un’animosità filosofica e concettuale, che probabilmente sarebbe piaciuta a Tommaso Marinetti.

L’osservazione accorta sul mondo reale ha inizio con Del nostro parlare moderno, incisa su sensazioni noise; figurazione ragionata della rappresentazione futurista del vivere quotidiano. Un marinettiano approccio in cui la voce grezza e non lontana da stilemi punk, appare pronta a definire un inquieto ed inquietante countdown metaforico e visionario, appoggiato su di una ritmica minimale, ossessiva ed illusoria.

Un’osservativa narrazione che implode verso vette di intensità rara, figlia di una scomoda vita underground.

Così, tra spigoli e risolutezza, torniamo alle sonorità alt degli anni’90, mediante spazi tirati che donano uno sguardo post rock ed una dimensione senza tempo, anche grazie ad uno dei migliori attimi del full lenght: Un’ora d’armi. Un curioso ritmo in battere pronto a veicolare sensazioni di scomposta rabbia (I rami oltre) anarchica e potente, in grado di eliminare le scorie del dubbio per riuscire ad invitare l’ascoltatore in un mondo evocativo. Una storia di mash up tra cambi direzionali, reminiscenze alternative e un utilizzo di incisi impattanti.

Il disco prosegue poi con riusciti passaggi ritmici che lambiscono il mondo degli Explosion in the sky, ma di certo non mancano di sensazioni cripto new wave, poste tra iracondia (Masticando nebbia) e ponderatezza(Tutti questi piccoli cavalli).

Il lato b del disco promosso da Macramè Trame Comunicative e Imbecillity Kills si apre con Nulla va lasciato(tra i denti) che va a confermare l’accuratezza espressiva del songwriting per poi volgere verso le dinamiche di Alluvioni cambiò,in cui la bass line riflette lo spirito in scale di grigio, riesumando intuizioni cureiane. L’album procede poi convincente con l’ottima Il tuo pasto notturno, nella quale il drum set detta la strada a backvoice, stop and go e ad uno straordinario groove, in grado di unire strutture catchy con i molteplici passaggi inconsueti. A chiudere il viaggio è infine La coda delle nove traccia spigolosa ed ammaliante, proprio come questo disco nella sua interezza.

Tracklist
1. Del nostro parlare moderno
2. Un’ora d’armi
3. I rami oltre
4. Masticando nebbia
5. Tutti questi piccoli cavalli
6. Nulla va lasciato (tra i denti)
7. Alluvioni cambiò
8. Il tuo pasto notturno
9. Nel gorgo,muti
10. La coda delle nove