Sam and the black seas “Silver”, recensione

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Nati pochi anni addietro per volere di Samuele Rampani, i Sam & Black Seas arrivano al debutto per Atomic Fat, label londinese pronta credere nelle armoniose melodie di un quartetto figlio del movimento alternative anni ‘90.

Il disco, racchiuso in un digipack perfetto nella sua veste estetica, riesce a evocare movimenti Turin Brakes (Lately), in cui la dolcezza espressiva trova completamento nel arpeggio, atto ad accogliere la narrazione della titletrack. Magiche intuizioni da cui emerge la straordinarietà emozionale di Mattia Boschi e del suo violoncello, voce narrante di suoni ben arrangiati, proprio come dimostra The game. La traccia, annoverabile tra i migliori episodi dell’album, mostra animi deja ecù, riuscendo a trascinarci in un mondo alternative vicino alle sonorità d’oltreoceano.

Il disco, promosso in Italia da Lunatik, giunge poi a giocare con inattesi sentori Simon and Garfunkel in Within me , impeccabile struttura emozionale, ideale per definire il giusto sentiero della band, ormai pronta ad affacciarsi sul verde di Garden State con The love we own , che definisce un reale apice espressivo.

A dare corpo al mondo della band sono infine le auree cangianti di The day that we last forever ed il battito evocativo di Heaven Gave Us Blessing , in cui i rimandi Cat Stevens mostrano sensazioni seventies, pronte ad invitarci a danzare tra archi e spigoli anticipatori di un finale impeccabile: Agata, in cui la dolcezza melodica mostra gocce sonore in grado di raccontare attraverso l’accortezza di un songwriting poetico e delicato.

Insomma un disco perfetto nella sua apparente semplicità.

Tracklist

1. Something Went Wrong
2. Lately
3. Silver
4. The Game
5. Within Me
6. The Love We Owe
7. The Day That Will Last Forever
8. Heaven Gave Us Blessing
9. Agata