U2 – The best of 1990-2000 & b-sides – 2002

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Nel 1991 (e siamo così passati al secondo ‘BEST’) gli U2 si ripresentano sulle scene completamente rinnovati: ACHTUNG BABY ha un ‘mood’ elettronico e lirico prettamente europeo, evidente nei brani selezionati (“Even better than the real thing”, “Mysterious ways”, la stupenda ballata “One” e “Until the end of the world” – manca, purtroppo, “The fly”, il coraggiosissimo primo singolo estratto da quell’album – più le due b-sides “Lady with the spinning head” e “Salomé” – qui, però, proposte in penalizzanti versioni ‘dance’).
A integrazione del precedente, dal punto di vista sia lirico che musicale, esce nel 1993 ZOOROPA: nella raccolta sono compresi “Stay (faraway, so close!)”, la robotica e affascinante “Numb” (sia pure con un mixaggio diverso) e l’evocativa “The first time”. Nell’antologia compare anche “Hold me, thrill me, kiss me, kill me”, scarto di ZOOROPA, ripescato dagli U2 per la colonna sonora del film “Batman forever” (1995).

Sempre in questo stesso anno i quattro irlandesi più Brian Eno (con la sigla PASSENGERS) elaborano un curioso quanto interessante progetto di brani di colonne sonore virtuali, ORIGINAL SOUNDTRACKS 1, da cui vengono estratte la poco efficace “Miss Sarajevo” (con la stucchevole quanto insopportabile voce di Luciano Pavarotti) e l’affascinante e misteriosa “Your blue room”.

Le suggestioni del nuovo rock, sempre più manipolato elettronicamente, sono alla base di POP (1997): nel ‘BEST’ sono presenti (con nuovi mixaggi) “Gone”, “Discotheque” e “Staring at the sun”, mentre, come b-sides, abbiamo la dolcissima “North and south of the river” e la poco riuscita cover di un brano dei Beatles, “Happiness is a warm gun”.

Dalle ‘sessions’ dell’ultimo album ALL THAT YOU CAN’T LEAVE BEHIND (2000), un monotono e, tutto sommato, poco riuscito tentativo di riappropriarsi della genuinità dell’originario suono ‘U2’, sono, infine, tratte “Beautiful day” e “Stuck in a moment you can’t get out of” più la b-side “Summer rain”.

In questa seconda raccolta sono presenti anche due brani inediti: “Electrical storm”, song dalla bella linea melodica, e la malinconica “The hands that built America” (tratta dalla colonna sonora del film “Gangs of New York”).

Due parole, per concludere, sul secondo disco (quello delle b-sides, per intenderci) di questa antologia: deludente e incomprensibile appare la scelta di pubblicare remixaggi (inutili, oltre che brutti) di brani già noti, rinunciando a mettere su disco le cover di “Satellite of love” (Lou Reed), “Paint it black” (Rolling Stones), “Fortunate son” (Creedence Clearwater Revival) o “Can’t help falling in love” (Elvis Presley) (tutte tratte dalle ‘sessions’ di ACHTUNG BABY) oppure il brano autografo “Slowdancing” (ancora figlio di quelle magiche ‘sessions’) oppure, ancora, la struggente “Two shots of happy one shot of sad”, apparsa sul cd-singolo di “If God will send his angels”, brano dell’album POP.