Unboxing – Troye Sivan

Una cosa che mi è sempre piaciuta, sin da ragazzo, è quella di cercare nuovi artisti, possibilmente ancora poco conosciuti, per scoprire talenti nascosti e provare ad immaginarne una carriera in continua ascesa.

Mi successe negli anni 90, quando a Bruxelles acquistai il primo album di Celine Dion e lo trovai eccezionale, ma tornato in Italia faticavo a trovare qualche negozio che anche solo la conoscesse. Ci vollero ben tre anni e la cover di The Power of Love a farla esplodere anche nel Belpaese. La stessa cosa mi è successa con altri come Sheryl Crow, ad esempio, che per farsi notare dovette pubblicizzare l’APEROL con la sua Run Baby Run, iniziando così finalmente a vendere il suo bellissimo album di esordio (fino ad allora praticamente introvabile) lungo tutto lo stivale.

Più di recente invece, nel 2015, rimasi letteralmente di sasso dall’ascolto di una voce che mi sembrava quella di un angelo: quella dell’allora poco più che adolescente Troye Sivan. Il ragazzo australiano iniziò a suonare nei club di tutto il mondo, portando in giro il suo stile R&B e l’incredibile primo album: Blue Neighborhood.

Il primo brano che, in particolare, mi piacque tantissimo fu WILD.

Il video faceva parte di una ideale trilogia con altri due pezzi del disco (FOOLS e TALK ME DOWN) e la storia, che continuava dall’uno all’altro, raccontava in qualche modo quella sua personale di bambino che progressivamente doveva affrontare il problema sociale di dover fare coming out.

Su questo argomento però, su tutte, spiccava nettamente HEAVEN, ballata molto coinvolgente per un tema, appunto, tutt’altro che facile da affrontare.

Iniziai a cercare in rete ogni canzone live possibile e immaginabile per ascoltare nuove versioni delle poche canzoni uscite fino ad allora e rimasi ben presto folgorato da Happy Little Pill – che ancora oggi riascolto con piacere – per la sua eccezionale carica emotiva che racconta della solitudine di chi in tour, solo, si ritrova lontano da casa pieno di tentazioni, compresa la droga. Ascoltare per credere.

L’attesa spasmodica del successivo disco si dilatò fino al 2017 quando finalmente uscì Bloom. La canzone che trainò l’album fu la danzereccia My My My e si iniziò a capire che il ragazzo poteva salire rapidamente di status. Dai club, i suoi concerti si trasferirono nei palazzetti da 3000/4000 persone e grandi nomi, come Taylor Swift, lo invitarono sul proprio palco trattandolo come una star. Fu una sorta di pubblicità gratuita che lo aiutò alla grande, così come il duetto scoppiettante con Ariana Grande in Dance to this, sensuale come pochi.

Nel 2020, come tutti rimase bloccato a livello di concerti e fu l’occasione per fare uscire un EP con nuova musica e due pezzi che reputo eccezionali: Easy e In a dream.

Ancora 2 anni di sostanziale silenzio fino a quando Troye decise di pubblicare nel 2021 quella che ad oggi potrebbe essere considerata la sua canzone più bella di sempre: Angel Baby e il cui video vale forse più di 200 gay pride.

Arriviamo ad oggi (Ottobre 2023) con un disco di inediti nuovo di zecca che vi consiglio vivamente di ascoltare: Something to give each other lanciato da un singolo dalla carica strepitosa: RUSH.

“Unboxing” è per noi un modo di proporvi un solo artista facendovi rivivere la sua carriera, attraverso video e playlist….speriamo che vi piaccia.