HM il grande libro dell’heavy metal, Della Cioppa, recensione

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Esiste una galassia composita in cui le note vivono ormai di luce propria, un mondo in cui si entra per semplice curiosità, per rabbia, per sperimentazione, oppure per genuina voglia di andare oltre alle rette che la vita ci impone. Un habitat naturale che chi inizia ad amare, amerà per sempre.

L’acronimo di questa realtà porta il nome di H.M, proprio come la rivista che spopolava negli anni ’90, ovvero heavy metal, termine iniziatico che ha gradatamente caratterizzato le infinite stanze di questo genere, attraverso un invertibile processo di progressione. Queste avvolgenti pareti hanno offerto in questi ultimi trent’anni una serie di verità libere, caratterizzanti una complessa cosmogonia di nature che hanno maturato figli (il)legittimi, arrivando a definire una concreta difficoltà nell’orientarsi in questa jungla metal.

L’impossibilità di utopica di arrivare ad una esaustività esplicativa, appare essere l’assunto da cui parte Gianni Della Cioppa, quando racconta le difficoltà concettuali-spazio-filosofiche che un opera come questa nasconde. Le 240 pagine infatti ad alcuni possono sembrare poche, soprattutto se in disaccordo con una parte delle aspettative, ma nonostante tutto, queste scritti riescono a raccontare la storia dell’Heavy metal attraverso i suoi nodali incroci, mediante un’oculata selezione di band, dieci anni esatti dopo Metallus, fratello librario di questa nuova uscita Bizarre.

HM, il grande libro dell’heavy metal, proprio come ammette l’autore stesso, è più esteso e ambizioso del precedente volume, con la sua voglia di raccontare le sonorità e i movimenti progressivi di un mondo borchiato, attraverso scatti fotografici, coverart, articoli, recensioni e voti, nel tentativo di fornire una bussola in grado di orientare l’astante durante il viaggio nei sentieri del metallo pesante, tra mostri sacri, che sarebbe inutile elencare e sguardi curiosi su realtà meno conosciute per le nuove leve di headbangers

A corollario poi del percorso, intervengono brevi articoli che, tra cromatismi multimediali e sinteticità programmatica, narrano al lettore piccole pillole di vita vissuta con il grandangolo. Incisi sintetici su le differenziazioni del genere.

Insomma un libro che, dietro al magnifica copertina del corposo formato 21cm x 28 cm, offre una guida essenziale a chi sta muovendo i primi passi nel territorio metal, ma che permette anche a chi come me segue il genere dai suoi albori di rispolverare quei vinili gelosamente custoditi tra le mura familiari.