LogoS “Sudaku e le mille gru di carta”, recensione

Poesia e memoria. Ecco la mescolanza ragionata da cui nasce, vive e si evolve un album da leggere e ascoltare. Nato dalle lacrime versate il 6 agosto 1945 a seguito dell’incomprensibile stupidità umana e degli orrori di una guerra agli sgoccioli, questo nuovo disco dei LogoS, parte dalla vicenda di Sadako, una piccola abitante di Hiroshima che riuscì a sopravvivere all’onda d’urto, ma non alla leucemia, triste figlia delle radiazioni.

Il titolo del nuovo album (nato sotto l’egida di Andromeda Relix e distribuito da Pick Up Records), infatti, fa riferimento proprio alla piccola Sasaki e all’antica leggenda secondo la quale chi avesse costruito mille gru di carta avrebbe potuto esprimere un desiderio. La titolazione, non lontana dalle opere di Murakami, sin dal primo sguardo definisce un incredibile coacervo di emozioni, che trovano nell’incipit di Organo in Sol- un impulso iniziatico in grado di disegnare i binari su cui viaggiare, tra straordinarietà compositiva (Il santo) e tecniche realizzative, progettate per raccontare sensazioni, eventi e dettagli, anche attraverso le lunghe praterie prog (Paesaggi di insonnia). Le suite, raccontate attraverso la setlist, riescono a definire classicismi sui generis, modulando strutture seventies, che non potranno che essere considerate attrattive da chi ha vissuto l’age d’or del progressive italiano… e per comprendere, vi basterà ascoltare un Un lieto inquietarsi.

 

 

 

Le composizioni, macchiate da suoni arditi, trovano poi il proprio climax emozionale tra le note aperte di Zaini di elio, che, con la sua visionaria armonia “nomade”, ci traina verso il 22 minuti finali della Titletrack. Un piccolo capolavoro, perfetto per portare il nostro sguardo umido su di un passato da ricordare.

A dare ulteriore spinta all’opera del quartetto scaligero è, infine, la workart di Marica Fasoli, pittrice contemporanea, che ha conquistato la band con le sue opere artistiche dedicate a quelli origami che Sadako non riuscì mai a finire, a causa della follia umana.

 

Tracklist

 

Origami in SOL-

Paesaggi di insonnia

Un lieto inquietarsi

Il sarto

Zaini di elio

Sadako e le mille gru di carta