ĀraṇyakAƔnoiantAḥkaraṇA, recensione

Esoterico, inquieto, dilatato e disturbante. Un’opera che abbatte la quarta parete per parlare alle nostre sensazioni più profonde.

 

 

Se non fosse che il 7 pollici promozionale mi piace (soggettivamente parlando) dal punto di vista musicale, lo avrei già appeso sulla mia parete dedicata al mondo alternativo, semplicemente perché questo vinile trasparente rappresenta ciò che sempre vorrei trovare in un’opera: l’estetica. Infatti, al di là a della ricercata e inusuale cura del vinile, il logo degli AAAA definisce con semplicità ed immediatezza una diretta modalità comunicativa, dietro la quale si nasconde un modus scarificato dalle banalità.

Ma, facciamo un passo indietro: si chiamano ĀraṇyakAƔnoiantAḥkaraṇA e già di per sé varrebbe la pena soffermarsi a curiosare, esattamente come  accade per band estreme come gli XavlegbmaofffassssitimiwoamndutroabcwapwaeiippohfffX e i Eximperituserqethhzebibšiptugakkathšulweliarzaxułum.

Il combo alternativo propone una performance artistica che, alimentata da un dicotomico codice binario 0  e 1 (monicker dei due membri), definisce un prodotto spinto da un’evidente impronta industrial-esoterica, in cui convergono arte e musica, qui definita attraverso suoni divergenti, nei quali l’arte logica collide in maniera accorta e ragionata con il manierismo rumorista.

L’imprinting, definito da venti eteri, finisce per arrugginire piacevolmente  il narrato, in cui l’anonimato estemporaneo giunge a portar con sé un prodotto genuino ed immediato, privo di fronzoli, ripensamenti e sovrastrutture.

Attenzione però! La tiratura sarà ultra limitata e, a mio avviso,  la spinta motivazionale per acquistare questa release di Family Sounds la potrete trovare nella descrizione rubata all’info sheet:

Non propriamente una band, ma un progetto che si situa al crocevia tra arte, esotismo, musica e mitologia. La musica non è il prodotto. L’arte, oggi più che mai, è il prodotto, così come il prodotto è l’arte.”

 

Un disco, dunque, straordinario, non solo per ciò che vuole rappresentare, ma anche per ciò che racconta attraverso le sue note disturbanti ed accoglienti al medesimo tempo… quindi il consiglio per gli amanti del genere è: comprare prima che sia troppo tardi(!), sperando che Peyote Press possa, in caso di necessità, rendere disponibile l’opera anche in vinile classico (o al limite in cd), perché acquistando in forma digitale si finisce per deprimere un lavoro estroso e narrativo, che non può certo vivere di immaterialità.