Hyena Ridens “La corsa”, recensione

hyena.jpg

Correre!
Oppure correre?

Tornano gli Hyena Ridens. Tornano armati di alt- post-rock immerso tra le onde vintage di un progressive riuscito e ricco di idee. Tornano con un disco arrangiato in maniera impeccabile e con composizioni rinnovate, anche grazie alla nuova strutturazione di una line-up minimal, in grado di raccontare con studiata accortezza e moderata visibilità un panta rei fortemente legato alla realtà.

Ma attenzione perché l’incipit che ci introduce nella suddetta realtà sonora è fondamentalmente un prodotto sonoro visionario. Un itinerario ricco di intuizioni musicali divergenti, in cui si incontrano strutture musicali piacevolmente retrò, qui rivisitate da una linea di basso ineccepibile.

I continui cambi espressivi e il ricercato songwriting sembrano tornare verso le tastiere e i sintetizzatori che appaiono sotto forma di forza centripeta su brani vestiti di inquietudine. Così accadde nell’ottima Fantasmi in cui la torsione chitarristica va a convergere verso i fulcri di una traccia evocativa ed ammaliante. Pur definiti da una linea di cantato non particolarmente irriconoscibile, la band si offre con una narratività pulita, inserita in un DNA mai banale, in cui tecniche e idee mostrano il giusto orizzonte cupo e cadenzato ( Palomar ) evitando di radicalizzarsi, riuscendo ad offrire aperture armoniche che tra falsi approdi e avvolgenti ritorni, ci invita tra le piacevolezze di labirinti metaforici di un ricordo andaluso, palesando costruzioni ardite, diluite e coraggiose.

Così, attraversando magnifici abissi strumentali, la band ci porta ad “assaporare la dolcezza momentanea di un senso di colpa” che prova a trainarci in un vortice electro-onirico, prima di invitarci alle pendici del Vesuvio , in cui il tribalismo si fonde ad inattesi intenti dialettali, immersi in un habitat evocativo, descrittivo e rabbioso, posto tra silenzi e armonie ruvide.

Tracklist:

1. Ronzinante
2. La Corsa
3. Fantasmi
4. Palomar
5. Falsi approdi
6. Laura
7. Un pianoforte nell’abisso
8. Il ritorno
9. Tradimento
10. Essere umani
11 Vesuvio (E’Zezi Cover)