The Mainstream “Have no fear”, recensione

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Incipit

The Mainstream rappresenta l’incarnazione di un classico international collective, che, pur trovando casa madre nella Città Libera e Anseatica di Amburgo, è per molti doveroso considerare come gruppo apolide; un collage d’artisti, incollato ad una line up che a molti forse dirà poco, ma che di certo imparerete a conosce ed amare.

Joscha Blachnitzky (Luneburg – D) voce, chitarra, pianoforte
Federico Malandrino (Torino – I) chitarra, tastiere
Anton Stöger (Hannover – D) batteria, percussioni, drumloops
Pablo Ryan (Luneburg – D) violino
Laurent Vianes (Montpellier – F) basso

A questi cinque pregiati musicisti si accostano azzeccati featuring capaci di fornire stimoli diversi da tutto ciò che ci si potrebbe attendere da dolci e contrastanti sonorità tipiche della band.

Il disco

Guardandomi indietro, credo sia la prima volta che in incipit d’articolo riserbo spazio a definire con precisione nomi e ruoli, ma quando ascolterete questo Have no fear vi renderete conto di come sia interessante andare oltre alle semplici note delle 15 tracce, assaporando ruoli e peculiarità ben definite nel loro armonizzarsi. La band, ad oggi ancor poco conosciuta in Italia, offre una valida alternativa alla noia musicale, arrivando nel nostro paese con il terzo full lenght, anticipato da bonus track e videoclip figli di una saporita evoluzione del gruppo.

Have No fear in sé racchiude una serie infinita di citazioni implicite del mondo andato, in un turbinio geo-musicale senza confini che arriva ad arricchirsi grazie ad un accorso di songwriting atto a mescolare la nostra quotidianità con temi diversificati. Una realtà che spesso ci appare abbietta ed aspra, ma che dobbiamo affrontare senza timore né riverenza.

Dunque, aprite i vostri cuori ed accogliete le note magiche di un album che non passerà inosservato.

La Musica

Il disco appare sin dal primo ascolto un prodotto genuino e sentito, da cui fuoriesce un caldo suono quasi analogico, come un vecchio vinile sul piatto, quando la puntina ne accarezza i solchi. Un opera pronta a raccontare una soffice e meditativa musica, lasciando spazi ad un alternarsi di sensazioni affidate a Guy Sternberg e al suo LowSwing studio berlinese, punto di partenza del volere finale della The Stream Records & Sounday Music, capaci di riconoscere nei The MainStream un ensemble degno di affiorare con la loro musica dai quei cassetti metaforizzati dall’arte Daliniana.

Ad aprire le sensazioni è Have no fear , traccia dai sentori Old cane, che attraverso una dolce e calda voce si intercala su semplici partiture indie, tra chorus ben assestati e controcampi femminei, tra melanconiche e narrative sensazioni vintage, impreziosite dalla collaborazione di Sjnje Nordland, che anticipa il cameo di Hollydish, proiezione vitale di Cosmic Scenary. Se quest’ultima sembra volerci trascinare nella Liverpool anni 60, tra patine Hip Hop e sguardi gilmourniani, Memory ci offre un battito teutonico di indie Pop, meno caratterizzante dei passaggi distesi e diluiti di Close my eyes, in cui Huw Hamilton dona un perfetto cambio di direzione.

Difficile poi stupirsi della perfezione di Perfect day e Taylor rain, dalle quali sembra emergere un’anima jazz interposta nei movimenti delle spatole che si perdono poi nel rock seventies di Sleep with me e nel brit pop di Mr Lomax. Non mancano poi sviluppi narrativi divergenti come la guerra vista dai bambini di Africa, che nella sua introduzione tribal oniric affronta in maniera minimalistica sensazioni perdute del Morrison sciamano.

Il viaggio prosegue con la forza emotiva degli archi in Time to move on, il drum’n’bass di The melody (molto Everlast seconda maniera) e la bellissima Shine, il cui sguardo semplice offre fluenti note retrò. Il brano molto vicino a sensazioni Garden State, preavvisa il singolo Yellow tree e la chiusura Iowa , dolce arpeggio alternative capace di fondere linee di canto alla Chris Martin, imperlando la traccia di spezie tipiche di quel cantautorato folk-indie in cui Sufjan Stevens e Pedro the Lion si trrovano a proprio agio.

Tour

Promo tour Italia – Have no fear
26 gennaio / Torino / Magazzino sul Po
27 gennaio / Asolo (TV) / Zwei live
28 gennaio / Pavia / Spaziomusica
29 gennaio / Reggio Emilia / Club: Circolo Jack
1 febbraio / Aosta / Cittadella dei giovani
2 febbraio / TBA
3 febbraio / Giovinazzo (BA) / Tressett
4 febbraio / Catanzaro / Cuborock
5 febbraio / TBA
6 febbraio / Roma / Contestaccio
7 febbraio / TBA
8 febbraio / Cusano Milanino (MI) / Circolo Agorà
9 febbraio / Asti / Diavolo Rosso
10 febbraio / Genova / Circolo Belleville