UNBOXING: Ed Sheeran

Da quando in redazione abbiamo deciso di intraprendere questo nuovo modo di raccontare gli artisti – sostanzialmente attraverso una monografia sintetica, ma esaustiva – uno dei miei obiettivi era quello di scegliere Ed Sheeran.

Fra i motivi che mi hanno fatto apprezzare il fenomeno nativo di Halifax (Inghilterra) oltre all’ indubbio talento nello scrivere musica che entra nella testa e nelle vite di ascoltatori di tutte le età, c’è il fatto che ha saputo mantenere un profilo basso, senza ambire ad una vita da star. Un esempio su tutti: pur essendo ormai diventato uno dei più ricchi e famosi cantautori degli ultimi dieci anni, si è sposato con la sua fidanzata di sempre, con la quale stava insieme sin dai tempi della scuola. Come vedremo in questa Top Ten, questa sua scelta radicale è finita anche in alcune canzoni nei quali ha descritto per filo e per segno il suo disagio nel vivere le conseguenze del successo.

Il singolo che lo lanciò nel mainstream, intitolato “The A-Team”, fu molto significativo per la sua carriera perché senza dubbio fra i più belli del suo primo LP di successo “Plus”, che diede inizio a quella che è ormai conosciuta come la “pentalogia della Matematica”. Con poche note e una chiave essenzialmente acustica fece bingo, accompagnando la canzone con un video suggestivo che parla dell’amarezza e lo squallore della vita di una giovane donna, costretta a prostituirsi per potersi procurare la sua dose quotidiana di droga.

L’album che però contribuì a spedirlo direttamente nella ionosfera fu certamente il successivo “X” con più di un pezzo da milioni di streaming. Le due canzoni di maggior successo furono l’incantevole ballata “Photograph” – che a mio avviso è nella sua Top 3 di sempre – e il successo planetario della sensuale “Thinking out loud”. Quest’ultima ha purtroppo procurato ad Ed Sheeran più di un problema, visto che gli eredi di Marvin Gaye lo hanno citato per plagio, affermando che vi sia più di una somiglianza con “Let’s get it on”. La causa è ancora in piedi, quindi: ai giudici l’ardua sentenza.

Dopo la moltiplicazione, arrivò la divisione con l’album “Divide” che spinse ancora più in alto l’asticella. Per diversi anni il singolo “Shape of you”  è stato il numero uno della classifica Spotify e primo a raggiungere la fatidica cifra di 3 miliardi di streaming. Oggi è stato superato solo da “Blinding light” di The Weeknd ed entrambi i brani viaggiano ormai alla inarrivabile quota di 4 miliardi. Anche il video danzereccio sul tema della boxe quanto a numeri – su YouTube –  non scherza affatto …leggere per credere.

Dal disco “Divide” non può non citarsi anche l’autobiografica “Castle on the hill” che racconta, con un ritmo coinvolgente, alcuni momenti toccanti della sua infanzia e adolescenza. Interessante anche il video interpretato da un simpatico giovane attore “roscio” che fa la parte di Ed da ragazzo.

La pentalogia si interrompe per permettere a Ed Sheeran di sperimentare più generi e soprattutto di evidenziare a tutto il mondo la capacità di attrarre a sé altre mega star mondiali a 360 gradi. Esce #6 Collaboration Projects nel quale spiccano due grandissime hit. La prima è la danzereccia “I don’t care” col canadese Justin Bieber e l’altra è “Beautuful people” con Khalid dove si trova l’Ed Sheeran pensiero sulla vita delle star famose (a lui tutt’altro che consona) alla quale accennavo nell’introduzione di questo Unboxing.

Dopo aver divagato con l’aiuto di mille star, il cantautore inglese torna sul suo percorso originario pubblicando “Equal” che è ancora una volta pieno zeppo di tracce fatte per scalare le classifiche. La mia preferita in assoluto è “Overpass Graffiti” che ritengo speciale per il ritmo stradaiolo che la rende perfetta per essere ascoltata in auto, guidando a tutta birra in autostrada. Il video; come sempre è un mini film tutto da godersi.

Gli ultimi due album di Ed Sheeran escono nel 2023 ed hanno entrambi un approccio intimo. Il primo “Minus” termina finalmente la ormai stracitata pentalogia e racconta anche dei momenti drammatici della sua vita, in cui ha rischiato di perdere la moglie e il figlio che portava in grembo. Il secondo dal titolo emblematico “Autumn Variations” e dalle canzoni coerentemente malinconiche. I due brani scelti per entrambi sono rispettivamente “Eyes closed” e “American town” il cui video propone la versione acustica.

Chiudo questa nostra monografia ribadendo tutta la mia stima per questo artista con la convinzione che, pur avendo già sfornato decine di successi planetari, tanto da potersi forse già ritirare a vita privata, abbia in realtà ancora molto da regalare al suo pubblico che lo segue, giustamente, con grande passione e ammirazione.