Violet Pine “Again”, recensione

Sono passati 4 anni dall’ultima volta che ho voluto parlare degli a Violet Pine… ed oggi, dopo l’interessante via marchiata da Turtles, torno “ancora” a raccontare la band Stone-Gaze. Il nuovo album sembra voler segnare un corso differenziato rispetto al recente passato, sia per la rinnovata line-up, sia per un orientamento più marcatamente stoner. Il trio, infatti, ha voluto ribassare le accordature e ha deciso di abbandonare le sensazioni synth, nonché l’ala protettrice della Sea Horse Recording e T.A. Rock Records per poter viaggiare in piena autonomia creativa.

La Release, composta da sette capitoli (forse) più maturi e convincenti rispetto i lavori pregressi, sin dal primo impatto hanno il merito di arrivare all’ascoltatore in maniera diretta, mostrando all’underground il proprio ritorno, qui indicato da quel coraggioso e chiarificatore Again.

 

 

La tracklist  si apre con le forme distensive di Interstellar Love, in cui il basso di Francesco Bizzoca mostra le linee guida ad un ambiente stonerizzato dalla sei corde e reso piacevolmente darkeggiante dalla caratterizzata voce di Giuseppe Procida, più che mai a suo agio in un habitat sonoro distorto, ma al contempo armonico e per certi versi “cureiano”.

A dare risalto a questa nuova alba sonora sono poi gli stop and go di Run Dog, Run! in cui il blando umorismo offre testi espressivi, delineati e inclusivi quanto l’ottimo operato che domina la titletrack, brano languido e derivativo definito da una profondità grezza, che mostra toniche pronte a dare risalto alla metodica essenza della strofa portante, ben agganciata ai ricami anni 90 dell’inciso.

Se poi con When Boys Steal Candles si ricade piacevolmente in sonorità alternative, con Monster la band disegna un inquieto battito vitale per poi volgere alla chiusura con Zoo, un vortice ipnotico e arrugginito, in cui l’ascoltatore sembra cadere trainato dai battiti liberi ed ossessivi, qui in grado di dipingere con le proprie note al servizio di un disco che personalmente mi ha conquistato immediatamente, probabilmente per il suo voler non essere alternativo, o forse per il calore della vocalità ammaliante che lo domina.

 

Tracklist:

  1. Interstellar Love
  2. Run Dog, Run!
  3. Again
  4. When Boys Steal Candles
  5. Black Lips
  6. Monster
  7. Z00