The strange Flowers “Songs for Imaginary Movies”, recensione

Dopo esattamente un lustro The Strange Flowers tornano con una nuova release (l’ottava ), costruita attorno alla ritrovata line-up originale. La nuova fatica, pubblicata da Area Pirata Records, rinnova la psichedelica visionarietà dicotomica della band, mostrando un continuo alternarsi di atmosfere divergenti.

 

 

L’album, pubblicato in vinile e digipack, mostra una perfettibile struttura estetica definita da una back cover forse troppo minimale, una font perfettibile e un artwork interessante ma, a dire il vero, poco strutturata. Convincente, invece, appaiono le foto session e… la musica. Infatti il Quartetto offre, a chi ama la cosiddetta pop psichedelia, I battiti della nuova creatività pronta a muoversi con Song of the jungle, piacevolmente pinkfloydiana nella sua struttura, giocata sulle linee armoniche ben assestate, sampler e profondità. Ma è solo l’inizio.

 

 

La setlist  riparte con i filtri vocali di Blue, in cui le evidenze di una bass line accorta, accompagnano un andamento pop, per giungere ai giocosi riffing di a A little Pain, probabilmente una tra le tracce più interessanti del full lenght. Il sound, ricco di venature retrò, sembra voler costruire il suo narrato con animosità rock (Supermodel) e psychedelia accessibile (Apocalypse), dalla quale la band pone i blocchi di partenza per un ottimo outro: Jingle jangle morning in outer space. La composizione conclusiva, complice il backing vocals, con i suoi estesi passaggi, offre un piccolo capolavoro contemporaneo, in cui il bilanciamento emozionale riesce a contemplare un easy listening impeccabile.

Insomma, un album in cui trovare ispirazione e groove.